Orgonauti, evviva! / 1 Luglio 2020 in Orgonauti, evviva!

“Orgonauti, evviva!” è forse l’opera visivamente più convincente di Grifi. La fotografia è onirica, in certi momenti psichedelica. Un cortometraggio pregno di contenuti sessantottini: il potere viene visto come una macchina repressiva dal punto di vista politico e sociale(vd. Totem e Tabù di Freud o Eros e Civiltà di Marcuse). L’azione primaria del potere è la repressione di ogni istinto.
Allo stesso tempo, l’ideale di un amore corporale istintivo e puro può essere il carburante di una nuova civiltà dove è censurata la Verità dogmatica e dove si può raggiungere una specie di felicità.

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