Recensione su Qualcuno volò sul nido del cuculo

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Qualcuno volò sul nido del cuculo / 26 Maggio 2020 in Qualcuno volò sul nido del cuculo

Un film importante, dannatamente importante. Per vari motivi : innanzitutto per un motivo cinematografico; questa è la prova che consacra Jack Nicholson nell’olimpo dei più grandi attori della storia(personalmente mi impressiona più qui che in “Shining”). Poi per la tematica: è forse il film che ha cambiato di più la concezione di un determinato aspetto della nostra società(leggasi: malattia mentale e relative cure). Sarebbero esistiti i movimenti dell’antipsichiatria senza questo film? Forse sì, ma sicuramente sarebbero stati più deboli. Solo il quinto film del Decalogo di Kiesloswski ha avuto un effetto simile, seppur più circoscritto(nel tal caso la tematica trattata era la pena capitale).
Forman dirige questo film con intelligenza: sa di non essere un genio della regia, ma di essere un regista capace. Organizza un film lineare, intelligente, che va inevitabilmente a finire nel drammatico ma non cade mai nel patetico o, peggio, nel pietismo. Non troviamo neppure inquadrature particolari, una fotografia particolarmente degna di nota o una colonna sonora pazzesca: solo una storia narrata clamorosamente bene ed un attore sopra ogni norma. Forse è questo che basta per fare un grande film(pur personalmente non considerandolo un capolavoro).
La popolarità del film ha fatto il resto, rendendo “Qualcuno volò sul nido del cuculo” uno dei fenomeni sociali più importanti del ‘900. Non è assolutamente poco.

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