Bellissimo da ammirare, ma difficile da amare. / 1 Dicembre 2015 in Il bambino che scoprì il mondo

Proposta agli Oscar per il miglior lungometraggio animato, e già vincitore al Festival del cinema d’animazione di Annecy, O menino e o mundo è un fantasioso carosello di disegni e fondali su cui passeggia il menino (“bambino”) protagonista. Il padre ha lasciato la famiglia per andare a cercare lavoro, ma il menino non si rassegna e scappa di casa per andare a cercarlo. Assisterà, per la prima volta lontano dalla fattoria materna, allo spettacolo del mondo: dal lavoro nei campi agli artisti di strada; dall’industrializzazione selvaggia, all’eterno carnevale della libertà.
Lo stile, coloratissimo, nobilità i famigerati disegnini dei bambini, che a dargli una scatola di pastelli danno libero sfogo alla loro fantasia. Il menino non parla, e anche gli adulti parlano raramente, e in una lingua incomprensibile. La storia soffre della morale retorica già nota sulla spietatezza dell’industrializzazione verso gli operai e su quanto questo si ripercuota sul disagio nelle favelas.
Bellissimo da ammirare, ma difficile da amare. Fallisce sia la sua missione evocativa che quella documentaria.

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