Recensione su Diario di uno scandalo

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in mancanza di mezzi punti, 6,5 / 14 Novembre 2012 in Diario di uno scandalo

La Dench è una meraviglia a guardarsi. L’insieme di emozioni contratte o esplose violentemente, gli sguardi taglienti sono un arcobaleno di piccoli espressioni del viso, di piccoli movimenti del corpo. E infine riesce a portare lo spettatore dalla sua parte, anche se il ruolo è cattivo, aspro, urtante. Ma come non parteggiare per l’arida anziana professoressa con un disperato bisogno di valvole di sfogo da una esistenza claustrofobica e annegata in una solitudine totale (la breve scena nella vasca da bagno è terrorizzante)? Come non seguire la sua rete di trappole che organizza attorno alla vita della collega per averne l’esclusiva compagnia, se non con una certa partecipazione? La storia è quasi incredibile per attualità oggi in italia, ma è seguita senza moralismi alcuni, in maniera asciutta e senza pruderie. Uno dei momenti più belli è l’arrivo della nuova insegnante e lo scombussolamento che nell’universo statico e chiuso della scuola provoca, una corsa a cannibalizzarla che lei non riesce a sopportare perchè già mortificata da un privato che non la realizza e che inconsciamente rifiuta. Ognuno ha le sue giustificazioni per i comportamenti intrapresi: sconfitte personali, rapporti con figure paterne ingombranti, sensi di colpa generici, tempeste ormanali, presunzione adolescenziale……
Un incontro di solitudini, una fame di persone, di accadimenti che ti possano strappare da un quotidiano livido e grigio, il cui collante è il perbenismo e la piccola delazione, che è normale e mai per un momento eccezionale.
Ottima la tensione erotica evocata, tutta giocata sul corpo della Blanchett

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