Recensione su Nosferatu, principe della notte

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Poesia gotica / 30 Ottobre 2012 in Nosferatu, principe della notte

Una straziante opera gotica, un canto notturno ricco d’atmosfera che dalle impervie montagne di Varna approda alle austere guglie di Wismar. Il Nosferatu di Herzog è pura poesia, inserirlo nel minestrone degli horror sarebbe un insulto alla sua bellezza; come il vampiro Dracula, è una pellicola condannata all’eternità, che soffre la luce e si nutre del pallore virgineo di spettatori non ancora inquinati dalle esplosioni emostatiche del trash contemporaneo. Klaus Kinski è un Principe della Notte inarrivabile, forse nemmeno il suo antesignano Max Schreck riuscì a toccare questo livello artistico. Molto bravi Ganz e la stupenda giovane Adjani, che riesce a trasmettere carica erotica perfino nel suo concedersi alla morte per dissanguamento. La regia di Herzog è ispirata ed emozionante, le inquadrature serotine della Transilvania sono gemme di malinconia. La cosa più terrificante del film resta il tappeto di ratti nella banchina del porto.

1 commento

  1. yorick / 24 Maggio 2013

    Cosa dicevi a proposito dei registi con la cravatta sempre nera? 🙂

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