10 Dicembre 2013
C’è una sorta di conflitto o dualità tra una regia studiata, consapevole, intelligente e una sceneggiatura scarna, ridotta all’osso e non raramente fragile. La bellezza delle inquadrature atipiche si succede tutt’altro che sporadicamente, i movimenti di camera risultano totalmente padroneggiati. Trama che è una parentesi, dialoghi poveri, approfondimento psicologico dei personaggi nullo, ma belle dinamiche, padronanza dello spazio, scene d’inseguimento diventate un must. Prolisso nelle urla non sempre giustificate. Farà da caposaldo horror per gli anni successivi.
Recensione da Oscar (1)
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