Recensione su Noah

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1 Maggio 2014

Il buon esito di un progetto complesso e rischioso come quello di Noah si gioca, in primo luogo, sul delicato equilibrio fra fedeltà e invenzione. La potenza del dispositivo cinematografico e i mezzi forniti dall’industria hollywoodiana offrirebbero ad Arranofsky l’opportunità di accostarsi alla vicenda biblica per sfruttarne la molteplicità delle sue dimensioni di senso, ma il risultato è sembrato piuttosto deludente.
Continuo qui: https://unfachiroalcinema.wordpress.com/2014/05/01/noah/

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