Recensione su No - I giorni dell'arcobaleno

/ 20127.3130 voti

idea originale e ben realizzata / 19 Maggio 2013 in No - I giorni dell'arcobaleno

La storia della campagna pubblicitaria del NO diventa una storia di compromessi, di fini che giustificano i mezzi (mezzi non eccessivamente antietici e fini decisamente condivisibili). E’ il compromesso tra chi vuole adesioni consapevoli alla causa del NO e chi vuole prima di tutto il NO. Renè non è estraneo alla storia del suo paese, non è indifferente a quello che sta succedendo e a quello che il Cile rischia riconfermando Pinochet, ma è prima di tutto un pubblicitario e il NO sulla scheda del referendum non è per lui tanto diverso da una bottiglia di coca cola. Proprio il suo sguardo cinico da pubblicitario professionista sarà l’ingrediente in grado di aiutare gli oppositori al regime, così tanto segnati e così tanto coinvolti da non riuscire a sacrificare la propria integrità. Ma è soprattutto il compromesso di chi, come ci ricorda la (ex?)moglie di Renè, sceglie di combattere alle condizioni sfavorevoli poste dall’avversario, rischiando così di legittimarne un’eventuale vittoria. Ed è il piccolo compromesso del capo di Renè, che lavora alla campagna per il SI, ma non può permettersi di licenziare il suo miglior creativo.

Lascia un commento