Recensione su Neruda

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Egocentrismo democratico / 6 Ottobre 2017 in Neruda

Larraìn dipinge Neruda come un personaggio istrionico, pieno di vitalità, la cui lealtà agli ideali è intrinsecamente contraddittoria. Il film gioca tutto su questo filo. La rappresentanza comunista non è la prima resistenza alla rivoluzione bolscevica? Portano moralmente avanti l’attuazione di quest’ultima ma, concretamente, rinuncerebbero mai alle loro contraddizioni? All’atto pratico, la falce e il martello o un cognac d’annata e un vinile della miglior musica?
In questo senso è esemplare la scena della festa (quella in cui viene recitato da Neruda il “Canto General”):all’attuazione del comunismo, saranno tutti operai o tutti intellettuali?
Inversamente,il commissario Peluchonneau ha una concezione del dovere stoica, tramandata dal padre (più spirituale che reale),così esigente da reprimere qualsivoglia libertà di pensiero. È possessore di un’etica del lavoro “stacanovista”, instancabile nella ricerca di Neruda e di se stesso. Perché proprio ricercando Neruda, istigatore per eccellenza, scoprirà piccole parti di sè e del mondo fino a quel tempo a lui nascoste.

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