28 Giugno 2013 in Neprijatelj

Quanto caspita mi ha preso questo film. La prima scena delle mine mette addosso una tensione dannata, tensione successivamente smorzata e diluita in più parti dove l’oscura e misteriosa figura di copertina recita solo una possibile interpretazione del tutto.
Film che parte su base “guerrafondaia” per virare presto su ben altro, concetti religiosi e di sopravvivenza si affrontano davanti ad una enigmatico personaggio che non parla mai a sproposito. Tensione che vaga, tensione che stanca e fa commettere gesta imprevedibili, suggestione, fede e disperazione. Non c’è stato un solo momento di stanca nonostante il film proceda su binari abbastanza lineari, la curiosità si attiva e non si ha mai la precisa idea sul dove voglia portarti, diciamo che si resta in attesa ed inermi di fronte alle immagini. Se da un lato a livello di trama qualcosa si rende intuibile da subito, dall’altro la bellezza di certe immagini, l’uso di colori freddi e di ambientazioni aride e in disuso aiuta la visione a decollare. Così certe sequenze rimangono stampate dentro e faranno in modo che questo film non cada nel dimenticatoio. Io di certo me lo ricorderò e lo riguarderò con molto piacere.
Chi è il vero nemico? Se non avete ancora ben chiara l’idea questo film potrebbe aiutarvi a farvene una.

E bravi questi Serbi.

Leggi tutto