Recensione su Nemico pubblico - Public Enemies

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8 Giugno 2013

Quando, in un film di genere non scatta l’empatia tra (anti)eroe e/o antagonisti e spettatore, c’è qualcosa che palesemente non va.
Depp-Dillinger non morde, Bale-Purvis… pfui!
Per me, poco più che paccottiglia.

5 commenti

  1. yorick / 8 Giugno 2013

    “Quando, in un film di genere non scatta l’empatia tra (anti)eroe e/o antagonisti e spettatore, c’è qualcosa che palesemente non va.” Perché?

    • Stefania / 9 Giugno 2013

      @yorick: i personaggi (tutti, anche Hoover e Billie) sono bidimensionali, non hanno spessore (leggi: carattere), non incarnano alcun archetipo definito (cosa che, appunto, in un film di genere, per i miei gusti, avrei preferito trovare), non mi hanno aiutata a provare coinvolgimento nei confronti di una storia che, seppur “classica”, non contiene elementi indimenticabili. Un Depp che ammicca sghembo sotto la falda del cappello non fa primavera.

  2. michidark / 9 Giugno 2013

    Sei stata un bel po’ severa col voto. Il film non è tra i più memorabili di Mann, comunque c’è parecchia roba che si salva a pieni voti, musica e fotografia in primis (la sparatoria nel bosco è girata in modo magistrale ed ha una grande atmosfera). Personaggi abbastanza piatti, quello sì, sicuramente.

    • Stefania / 9 Giugno 2013

      @michidark: la sparatoria nel bosco mi è piaciuta (complice anche il brano di O.Taylor che l’accompagna) e, per un attimo, ho sperato che il resto del film seguisse quel mood. Purtroppo, invece, il prosieguo mi ha molto annoiata, senza emozionarmi mai e devo dire che il piattume delle caratterizzazioni ha inciso molto sul voto.
      In qualche momento, ho avuto l’impressione che, pur trattandosi di una storia vera, Mann abbia tentato di a-temporizzarla, suggerendo (per esempio, grazie a dialoghi “neutri”, privi di artifici o vezzi linguistici che caratterizzassero l’azione entro un arco temporale definito) che quello raccontato fosse (semplifico) un conflitto bene/male privo di una collocazione spazio-temporale precisa e che la cornice fosse quella degli anni Venti per puri doveri biografici. Quindi, in quest’ottica, ho apprezzato anche i movimenti di macchina che mi hanno ricordato un certo gusto televisivo anni Ottanta (mi viene in mente Hill Street giorno e notte, per esempio), l’uso sfacciato della camera digitale e, appunto, i brani “contemporanei” della colonna sonora.
      Per il resto, come dicevo, per me (che apprezzo molto i gangster movies) è paccottiglia 😉

  3. GabriAPAD96 / 19 Aprile 2016

    Condivido in toto con te @stefania,davvero,davvero noioso e insensato!!

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