Recensione su Nel paese delle creature selvagge

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13 Ottobre 2012

Max è un bambino molto emotivo, in lui ogni azione scaturisce un sentimento anche,spesso, eccessivo.
La sua rabbia così come la sua paura vengono sfogate con istinti “selvaggi”: i morsi come la fuga.
Il suo è un tentativo di farsi valere, far valere la propria presenza attraverso la sofferenza data dalla sua stessa assenza.
Nel paese delle creature selvagge trova la sua realtà, quella in cui riesce a scatenare tutta la rabbia senza sentirsi fuori luogo e senza ferire chi ha attorno.
Non è però tutto perfetto, dove la solitudine e la tristezza prendono luogo anche ciò che costituisce la normalità può essere fonte di disagio e di “cattiva sorte”.
Il film è particolarmente significativo, i sentimenti di queste creature sono puri proprio come quelli di un bambino e vengono riportati egregiamente.
Quelle che ho preferito sono state le scene finali, soprattutto l’espressività della madre di Max che lascia intendere “il lieto fine”.
Purtroppo scorre lentamente ed il voto non può essere più di 6

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