Freno a mano tirato e poco carburante / 20 Dicembre 2022 in Natale a tutti i costi

Remake del film francese Mes très chers enfants (2021) di Alexandra Leclère (che non ho visto), la commedia Netflix Natale a tutti i costi di Giovanni Bognetti è una sorta di derivazione dei cinepanettoni di Neri Parenti coniugata con la tipica commedia degli equivoci.

Il risultato è decisamente modesto, di taglio palesemente televisivo-generalista: Natale a tutti i costi è un film spento, con pochissima verve, dialoghi stentati, la parolaccia facile e scarso senso del ritmo comico.
Inoltre, si affida (troppo) spesso e gratuitamente alla presenza scenica di De Sica e della Finocchiaro, attori capaci di indurre al sorriso con collaudata gestualità e personalità artistica, ma, alla fine, non riesce neppure a sfruttarli a dovere, dato che gli affida personaggi impalpabili, poco caratterizzati.

Le battute e le situazioni comiche non deflagrano mai e le situazioni migliori sono quelle montate nel trailer (qui, sì, con il ritmo adeguato, per via dei tempi stretti). Sarebbero occorsi più cinismo e più cattiveria, per disegnare questa curiosa situazione (sicuramente, più comune di quel che fa piacere pensare, con varie declinazioni), sarebbe stato necessario delineare contesto, premesse e caratterizzazioni più graffianti e accattivanti, per conquistare definitivamente le simpatie (e le antipatie) del pubblico.

Del cast artistico, non conoscevo Dharma Mangia Woods (buffa in alcune situazioni), né Claudio Colica (non pervenuto). Iaia Forte fa una specie di cameo, ma, francamente, quel paio di battute affidatele la costringono a una prova abbastanza ingloriosa. Invece, ho apprezzato Fioretta Mari nel ruolo della nonna, decisamente quello più interessante anche a livello di script.

Insomma, il film viaggia con il freno a mano tirato, oltre che con poco carburante.
Parenti serpenti di Monicelli sembra non aver insegnato proprio nulla.

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