Napoleon

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Napoleon

Il film diretto da Ridley Scott racconta le origini di Napoleone Bonaparte (1769-1921) e la sua rapida e spietata scalata ai vertici della Francia, attraverso la relazioni con le donne della sua vita.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Napoleon
Attori principali: Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Rupert Everett, Mark Bonnar, Paul Rhys, Ben Miles, Riana Duce, Edouard Philipponnat, Miles Jupp, Scott Handy, Youssef Kerkour, John Hollingworth, Abubakar Salim, Thom Ashley, Jannis Niewöhner, Julian Rhind-Tutt, John Hodgkinson, Erin Ainsworth, Isabella Brownson, Benjamin Chivers, Sam Meakin, Sinéad Cusack, Harriet Bunton, Charlie Greenwood, Audrey Brisson-Jutras, Matthew Needham, Sam Crane, Sam Troughton, Edward Bennett, Julian Wadham, Ludivine Sagnier, Catherine Walker, Honor Kneafsey, Alexander Shaw, Phil Cornwell, Harry Taurasi, Edward Mercieca, Arthur McBain, Andy Burse, Jonathan Rice, Emeric Bernard-Jones, Bay Bryan, Michael Twaits, Michael O'Connor, Dominic Coleman, Ian McNeice, Richard McCabe, Tom Godwin, Gavin Spokes, Catherine Harvey, David Verrey, Benedict Martin, Edward Hogg, Ed Hughes, Jonathan Barnwell, Robin Soans, Abigail Weinstock, Bart Lambert, Joshua Leese, Nicholas Shaw, Anna Mawn, Imogen Slaughter, Mitchell Baggott, Ned Costello, John Mula, Kevin Eldon, Henry Morgan, Logan Truter, Saxon Fox, Richard Leeming, Billy Byers, Tim Faulkner, Peter Sandys-Clarke, Tim Delap, Charlie Barrett, Olivia Juno Cleverley, Sophie Wohlfeld, Cormac Hyde-Corrin, Hal Gavin, Michael Nardone, Chris Barltrop, Robert Goodman, Sophie Lund, Oliver Phillips, Morgan Watkins, Ed Eales White, Jacob Marshfield, Mostra tutti

Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura/Autore: David Scarpa
Colonna sonora: Martin Phipps
Fotografia: Dariusz Wolski
Costumi: David Crossman, Janty Yates
Produttore: Ridley Scott, Kevin J. Walsh, Aidan Elliott, Mark Huffam, Joaquin Phoenix
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Drammatico, Storia, Biografico
Durata: 158 minuti

Dove vedere in streaming Napoleon

Il rozzo parvenu / 6 Marzo 2024 in Napoleon

Il Napoleone di Joaquin Phoenix e Ridley Scott sembra possedere due personalità cronologicamente distinte. All’inizio della carriera è un rozzo parvenu, a disagio negli ambienti più elevati, gaffeur, ingenuo, al punto da sembrare spesso francamente stolido. Poi, improvvisamente, dalla battaglia di Austerlitz tutto cambia: l’imperatore sembra svegliarsi e diventare più intelligente, mostra persino un certo charme. La progressione psicologica sarebbe potuta apparire realistica se fosse stata più graduale; ma dubito comunque che il Napoleone degli esordi fosse del tutto privo delle qualità evidenti nei suoi anni più maturi.
Sorge in effetti il sospetto che l’imperatore non stia molto simpatico al regista: la sua figura è spesso mostrata in situazioni farsesche, cosa che quasi mai succede per i suoi antagonisti di più antica nobiltà. Scott sottolinea anche di continuo la dipendenza di Napoleone dalle donne: per esempio, alcune grandi decisioni – l’abbandono della campagna d’Egitto, la fuga dall’Elba – sono dettate nel film dalla gelosia per la moglie. Guardando la seducentissima Giuseppina di Vanessa Kirby la circostanza potrebbe anche apparire plausibile, ma gli storici negano che sia avvenuta nel caso dell’Egitto (Napoleone aveva dei motivi politici molto concreti), mentre nel caso della fuga dall’Elba lo può escludere anche chi storico non è, visto che la poveretta, contrariamente a ciò che ci mostra il film, era già morta da un anno.
Per il resto, la ricostruzione degli ambienti è fatta con larghezza di mezzi e quella delle battaglie, benché infarcita di errori storici, è adeguatamante spettacolare. Questi due elementi valgono da soli, seppur di strettissima misura, la visione del film.

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Biografico / 21 Gennaio 2024 in Napoleon

Il film di Ridley Scott segue tutta la maturità di Napoleone, e qualsiasi biografia dell’imperatore dei francesi ci dice che era innamorato perso di Giuseppina. Che ci si lamenti perchè il film ne parla tanto è assurdo. Le lettere che Napoleone scriveva a Giuseppina, che io ricordi, erano veramente tante, piene di amore, ed assillanti. Lui sapeva che lei aveva degli amanti, anche politici francesi, ma tornava sempre da lei adorante. Era proprio cotto perso, calcolando poi che la sposò (se non sbaglio), anche se lei era più vecchia di lui, e già vedova con figli. Nella vita dell’imperatore si doveva parlare del loro rapporto. Certo se poi uno pretendeva di vedere solo battaglie, poteva essere un’altra scelta per la trama. Effettivamente in questa versione da sala cinematografica le battaglie sono un po’ tagliate via con l’accetta (forse anche per il costo, immagino), ma sono curiosa di vedere la versione lunga del film. Sicuramente avrà più senso (così come aveva più senso la versione lunga delle “le crociate”, che con i tagli da cinema sembrava quasi un film con un protagonista ridicolo).
Scott comunque si conferma un maestro nei film storici. Bravissimo!
E non si può chiedere di vedere distintamente bandiere e stendardi dei reggimenti, se la storia ci racconta che la giornata della battaglia fosse uggiosa, perchè neanche i soldati di allora potevano vederle bene. Era facile confondersi (per questo anche i Savoia si legavano un nastro azzurro alla vita, per distinguersi dagli altri soldati, e non farsi sparare dal fuoco amico).
Penso inoltre che sia una scelta voluta quella di Scott di confondere tutto nella “nebbia della storia”. Dopo tanti anni i morti sono morti, di qualsiasi Nazione fossero. E questo ce le dice anche nelle frasi finali.
Non giudica Napoleone, era un uomo come tanti, con le sue manie, ma giudica la guerra.
E questo ci sta.

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Un kolossal moderno / 26 Novembre 2023 in Napoleon

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Si sta discutendo all’infinito sugli errori storici. Siete diventati tutti storici professionisti che Barbero scansati. Pensate a uno qualsiasi dei vecchi kolossal (Spartacus, Quo vadis, Ben Hur, Braveheart, financo al Gladiatore dello stesso Scott), film grandiosi, che sono rimasti nella storia del cinema; ebbene, quanto erano attendibili storicamente? Poco. Ci andava bene? Certo che sì, perché sapevano emozionarci raccontando l’uomo messo di fronte alla grandezza della Storia. Questo film su Napoleone fa la stessa cosa, spazzando via ogni superstrato mitico e leggendario sull’imperatore corso. E trattando di un personaggio controverso, amato sì ma anche odiato, una simile rappresentazione ci sta tutta. Scenograficamente magnifico, diretto in modo magistrale. La guerra ottocentesca ci è restituita in tutta la sua ferocia. Siamo lontani dalla precisione di Waterloo (1970) e me ne dolgo più di chiunque altro, ma in 53 anni il cinema e il gusto del pubblico sono cambiati, purtroppo quel film floppò alla grandissima, rendendo impossibile perfino a Kubrick di realizzare il suo Napoleone storiograficamente ineccepibile.
Questo è un film degno dei nostri tempi, per quanto sia ben al di sopra di The Marvels o altri blockbuster analoghi. Attendo con trepidazione la versione estesa da 4 ore, sperando di vedere qualcosa delle due campagne d’Italia, totalmente ignorate (i voluminosi tagli sono, quelli sì, il grosso difetto del film) dalla versione cinematografica.

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Che vergogna / 25 Novembre 2023 in Napoleon

La scena più rappresentativa dei difetti di questo film è l’ultima. Nel finale Napoleone è in esilio all’ isola di Sant’ Elena e si trova nel giardino a bere e scrivere. Ebbene, in questa scena le piante sono grigie, il mare è grigio, la terra è grigia, i vestiti di Napoleone sono grigi, la pelle delle persone è grigia. Un film su Napoleone in cui è impossibile distinguere la bandiera francese da quella italiana perché il rosso, il verde e il blu sono indistinguibili. 200 milioni per un kolossal fotografato come un film degli anni 20, in cui la profondità di campo non esiste e la assoluta apatia dell’ immagine riflette perfettamente la monotonia di una sceneggiatura in cui le scene si susseguono senza ritmo, senza tensione. 15.000 comparse e poi nella battaglia di Waterloo non si riesce a distinguere le uniformi inglesi da quelle francesi, ma ciò che è peggio è che è impossibile capire dove finisce la terra e dove inizia il cielo, perché sono dello stesso colore, entrambi grigi. Che vergogna, Scott.

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