Sul globo d'argento

/ 19897.210 voti
Sul globo d'argento

In fuga dalla Terra, un gruppo di ricercatori atterra fortunosamente sulla faccia oscura della Luna. Qui, tenta di dare vita ad una nuova civiltà.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Na Srebrnym Globie
Attori principali: Andrzej Seweryn, Jerzy Trela, Grażyna Dyląg, Waldemar Kownacki, Iwona Bielska, Jerzy Grałek, Elżbieta Karkoszka, Krystyna Janda, Leszek Długosz, Jan Frycz, Henryk Bista, Wiesław Komasa, Jerzy Goliński, Tadeusz Zieba, Erwin Nowiaszak, Wojciech Tomasz Biernawski, Inez Fichna, Roman Frankl, Janusz Zerbst, Andrzej Lubicz-Piotrowski, Czesław Magnowski, Jerzy Rogowski, Krzysztof Stachowski, Andrzej Żuławski, Michal Bajor, Maria Pakulnis, Krzysztof Kolberger, Adam Ferency, Andrzej Precigs, Mostra tutti

Regia: Andrzej Żuławski
Sceneggiatura/Autore: Andrzej Żuławski
Colonna sonora: Andrzej Korzyński
Fotografia: Andrzej J. Jaroszewicz
Produzione: Cina, Georgia, Polonia, Ucraina
Genere: Orientale, Fantascienza
Durata: 165 minuti

Dove vedere in streaming Sul globo d'argento

27 Novembre 2013 in Sul globo d'argento

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Andrzej Zulawski
Na srebrnym globie

Il Governo polacco fermò la produzione del film da subito, mentre la troupe era in riva al Mar Baltico per girare una parte delle scene.
E’ in questo periodo che il set cinematografico con decorazioni, costumi ed oggetti di scena venne distrutto i. I costumisti, i truccatori, gli sceneggiatori e gli altri membri dello staff conservarono nei propri appartamenti quello che riuscivano a trovare e salvare. Due anni di lavorio bruciati, letteralmente.

Correva l’anno 1977 e la Polonia era il gioiello dell’Impero Sovietico, il suo fiore all’occhiello e ciò che non rispettava determinati canoni veniva censurato. Addirittura in Italia, oggi, non c’è una copia in vhs o in dvd e devo ringraziare la Underground pulp zine per aver postato un link da youtube dove poter reperire in modo completo “Sul globo d’argento” :
http://www.youtube.com/watch?v=9eIJvT-ljw8.

Sul Globo D’Argento è un film fantascientifico diretto da Andrzej Zulawski. Il regista non sapeva quante ne avrebbe passate. La trama concerne un gruppo di astronauti in fuga, fuggono dalla Terra per finire su un pianeta simile alla stessa. Qui essi cercano, come possono, di ricominciare daccapo. Nelle due ore e mezza di film i temi affrontati sono tanti.
E’ un bel minestrone che lascia allo spettatore vari spunti di riflessione

Tutto comincia con un volo.
Il volo inteso come insuccesso ma anche come successo se pensiamo all’esito finale, il raggiungimento di un Pianeta dove iniziare da zero. Vita ricominciata grazie ad un atterraggio di emergenza ma che succede ai nostri ?
Vogliono, si, trovare il loro piccolo Paradiso però ripeteranno una serie di errori. L’uomo è un animale diabolico, cerca la pace ma trova la guerra.
E’ paradossale in effetti ma è proprio quello che accade.
Nel corso della vicenda i nostri elaborano una micro-società difettosa.
A renderla tale non è il fatto che la violenza sia uno dei valori predominanti. Essa è difettosa poiché povera di risorse umane e materiali. Una società medievale dove per Medioevo intendo buia e chiusa. E non basta la procreazione a far fare un balzo in avanti a questi miserabili. Dopo pochi anni, dell’equipaggio, ne rimarrà solo uno, Jerzy, il quale è paragonato a una divinità. E’ sua la scelta di rimandare indietro, sulla Terra, il video documentaristico girato nei decenni. Sarà Marek, dalla Terra, ad affrontare un viaggio per vedere quello che è successo in questo pianeta parallelo, così diverso e allo stesso tempo così uguale.
Ancora il tema religioso.
Accolto come il Messia aiuta i figli dei coloni a ribellarsi ai nativi Szerns.
Presto però si renderà conto della megalomania che lo circonda, in un paese scosso da fame e malattie, violenze di ogni tipo, torture e riti tribali, schiavitù e guerre.
La pellicola complessivamente non è male, è abbastanza riflessiva ma ha un grosso difetto: i vari tagli che appesantiscono un film di per sé già pesantino di suo.
Ciò non toglie che resta una grande opera: fantascienza di confine che abbatte i confini, una pellicola nichilista d’oltre cortina in un mix tra teatralità e grottesco in un film nel film, non è un caso se uno dei protagonisti ha una telecamera che immortala l’evoluzione o involuzione, che dir si voglia, della civiltà extraterrestre.

Leggi tutto

7 Maggio 2013 in Sul globo d'argento

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Quattro astronauti decidono di abbandonare la Terra per creare una nuova civiltà. Giungono così su una zona sconosciuta della Luna caratterizzata da colori bluastri, pur avendo fattezze molto simili al nostro pianeta. Solo uno sopravviverà e verrà adorato come un semi-dio dalle generazioni future, con il nome di “Old Man”. Poco prima della sua morte invia un video sulla Terra, che porterà Marek a giungere su questo pianeta sconosciuto. Arrivato a destinazione verrà osannato come il Messia, come la reincarnazione dell’Old Man, ma il pianeta è scisso in due fazioni e gli Shernes, sorta di mostruosi volatili con fattezze sia di angeli che di demoni, stanno tentando di schiavizzare parte della popolazione. Marek non riesce però a reggere la pressione dei sanguinosi conflitti e la tribù, dopo averlo smascherato, deciderà di lapidarlo e crocifiggerlo.
Il film, purtroppo, è arrivato a noi mutilato a causa della censura del governo Polacco degli anni ’80, per cui alcune scene invece di essere raccontate dall’occhio della telecamera, le possiamo solo immaginare grazie alla voce narrante che accompagna scene di vita in Polonia, contemporanea al film.
La Nuova Civiltà, molto simile ad una tribù primitiva, non sembra che essere una brutta copia della nostra, sottolineata dalla terza parte del film, dove ci sono chiari parallelismi fra i due mondi. Incapace di governarsi, vede il suo fallimento con il regnare dell’anarchia. Marcata anche la necessità umana di credere in qualcosa, di sottostare ad un disegno più grande. Żuławski si pone sull’orlo dell’abisso e tutta la sofferenza e il disagio dell’essere umano sono vissuti dallo spettatore stesso anche grazie ad un uso inconsueto della telecamera e a scene di violenza inaudita.

Leggi tutto