2 Recensioni su

Il mio nome è Khan

/ 20107.738 voti

scorre tra mille sfumature / 5 Settembre 2014 in Il mio nome è Khan

Da dove iniziare??

Come sempre le mie vogliono essere riflessioni e non recensioni..
ma cosa riflette questo film?? dove porta il tuo pensiero??

Mi vengono in mente quei racconti parabola che ogni forma di educazione o
religione contiene e propaga per indirizzare i suoi sudditi.

E non è certo una critica, se non ci fossero i pensieri, i valori, gli ideali
e le differenze tra essi probabilmente saremmo già estinti…

dove sono volati i miei pensieri??
in talmente tanti luoghi che nemmeno sono certo di recuperarli…

Parliamo di come sia complicato per un genitore che ha due o più figli far capire loro che le loro diversità
possono implicare soltanto un diverso modo di dimostrar loro il proprio amore e non una diversa dose dello stesso?

Parliamo di differenze, di normalità, di anormalità, del filo sottile che forse
ingiustamente li separa??

Parliamo della profonda intelligenza che può nascondere la povertà o della profonda
povertà che può nascondere la ricchezza?

Parliamo dei paradigmi dell’educazione che una madre che non ha niente può tramandare al figlio, e
del rispetto che lo stesso in nome del sentimento che li lega può portarlo a raggiungere mete
che agiate famiglie non potranno mai acquistare con il potere del denaro?

Parliamo di come la vita può unire o separare figli dello stesso sangue, ma che infondo nessuna vita
separerà mai?

Parliamo di discriminazione e razzismo, di pregiudizi? Parliamo quindi di ignoranza? Parliamo di come questi ci
impediscano non soltanto di conoscere, ma anche spesso di imparare, migliorare, capire e perchè no anche di vivere
emozioni vere?

Parliamo di come molto spesso una discreta cultura, una piccola dose di curiosità siano l’ingrediente
fondamentale per vivere una vita senza annoiarsi mai pur non facendo nulla che la nostra società definirebbe
“eccezionale”?

Parliamo di come si può essere felici se il nostro spirito è puro e la nostra vita poggia la sua felicità su
basi tanto solide quanto semplici?

Parliamo di quando una persona riesce a sentire e vedere oltre l’apparenza e a cogliere aspetti che la diffidenza ci
nega per sempre?

Parliamo di quanto ogni problema ed ostacolo può esser superato con sogni e desideri e un pizzico di amore o fede, chiamatela
come volete

Parliamo di vita? parliamo di morte?

Parliamo di determinazione e onore, uniti al rispetto, e alla forza di volontà come motore per superare gli ostacoli della ragione?

Parliamo di affetto, e di legami, che uniscono persone lontane in maniera indissolubile molto di più di quanto non facciano contratti
scritti in varie forme e la cui consistenza si strappa con la facilità con cui si strappa la carta?

Parliamo di quanto sia difficile cogliere la vera intelligenza se essa non si dimostra nei canoni in cui siamo abituati a valutarla?

Parliamo di scelte? di quanto la mente e la ragione ci porta spesso distanti da quello che dovrebbe essere il nostro destino, da quel
velo sottile che sembra giudarci ma che la maggior parte dei casi non assecondiamo?

Parliamo di come sia importante per qualsiasi esistenza, in alcuni momenti della propria vita, avere al proprio fianco
persone che ne hanno condiviso anche solo una piccola parte?

Parliamo di rabbia e di forza interiore che ci portano a sbagliare e non sempre in maniera rimediabile?

Parliamo di come sia spesso importante avere la forza, il coraggio e la determinazione di seguire il proprio istinto?

Parliamo di come il successo raggiunto ci porti lontano dall’essenza di quanto magari ci ha portato a quel successo?

Parliamo di quando la paura ci porta a fare delle scelte che tradiscono la nostra storia o i nostri ideali?

Parliamo del potere delle parole?? di quelle pronunciate, di quelle lette o di quelle che non siamo mai riusciti a dire?

Parliamo di quanto la leggerezza e la superficialità per quanto facili da praticare non ci porteranno praticamente mai ad una forma
di felicità o gioia che duri più di qualche rapidissimo istante?

Parliamo di quanto cambia il mondo attorno a noi, se abbiamo conoscenza di ciò che ci circonda, di quanto verificata
quella condizione tutto ci appare interessante o ci svela un segreto fino a quel momento nascosto o ignorato?

Parliamo di cos’è quella cosa che spinge alcune persone ad anteporre anche la loro stessa vita pur di mantenere una promessa fatta?

Parliamo del perchè spesso chi sfugge agli schemi mentali della nostra società riesce a compiere azioni che la società valuta speciali
che lei per prima ti spinge a non compiere?

tentando di mantere un ordine cronologico io ci ho visto dentro tutto questo… e per me, non è davvero poco… filmone!!

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20 Dicembre 2012 in Il mio nome è Khan

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo era un film che avevo bucato al cinema, e porca troia quanto l’ho bucato, posso dire ora che l’ho visto, asino che son stato. Perché è un film di Bollywood fatto in America *_* e il protagonista l’ho pure riconosciuto, non è già solo stupendo il fatto che io riesca a riconoscere un attore indiano? *_* Era quello del mio film culto visto su Arte quando ero in Belgio, uno che in India è un figo allucinante e a me pare bruttissimo.Lui si chiama tipo Sha Rukh Khan o giù di lì e potrebbe esser tranquillamente ricco come Brad Pitt; le attrici indiane sono nel loro paese famosissime quanto gli attori, con la differenza che loro anziché sgorbi sono SEMPRE gnocche da paura (e questo film non fa eccezione).
Il film è una sorta di Forrest Gump all’indiana, con un personaggio limitato e strambamente autistico (soffre della sindrome di Asberger, incapacità nel dimostrare/capire emozioni et alia) che gira a zoznzo per l’America perché ha promesso alla moglie Mandira che incontrerà il presidente e gli dirà “My name is Khan, and I am not a terrorist”. Avanti e indietro tra un flashback e l’altro si dipana la storia, la sua infanzia in India, il rapporto con la madre che era l’unica a volergli bene, l’America, la storia d’amore con la gnocchissima parrucchiera Mandira che ha pure un figlio. Ma lei è hindu e lui musulmano, e quando accade l’11-9 e l’America impazzisce i musulmani vengono minacciati e sfottuti, e i bulletti di scuola ammazzano il figlio di lei a pallonate, e allora lei lo caccia e lui tornerà solo se dirà al presidente blabla. Ma perché non son andato al cinema?
Essendo stato distribuito in lunghezze diverse nei vari paesi io son finito su una versione in cui parlavano in italiano e poi ogni tanto partivano degli episodi del film, delle tappe del suo cammino, abbastanza fini a se stessi ma in inglese o soprattutto in hindi, o quale lingua mai potesse essere. Perché ovviamente è un film lunghissimo e colossale, con tutte le musiche indiane in sottofondo (anche se non ballano e cantano come nei classici, lì sarebbe stata l’apoteosi), e alla fine lui ce la farà, i musulmani rialzeranno la testa perché non esistono differenze di razzo/religione ma solo tra buoni e cattivi, e incontrerà il neoeletto Obama che gli dirà tipo “Yes you can”! – poteva anche dirgli Yes you khan…. ahahahah, che pessima 🙁
Insomma abbracciamoci, un film obamiano, o faziano, anche se almeno Fazio non compare, comunque di quel buonismo lì *_* oh, detto che a me Fazio sta sul culo da parecchi anni, per quanto io capisca che non è cattivo, che dire. Io ho pianto per gli ultimi 40 minuti :/ ‘na faticaccia, tra l’altro.

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