13 Recensioni su

Mulholland Drive

/ 20017.9613 voti

27 Agosto 2022 in Mulholland Drive

Questo era bellino, più simile a Twin Peaks, di cui riprende una trama principale più chiara, e le solite complicazioni alla Linch. Forse per il fatto che è stato proiettato in 35mm, sembrava molto più vecchio, anche se il sonoro sembrava multicanale.

Senza parole… / 10 Dicembre 2018 in Mulholland Drive

È uno di quei film che vedi tutto d’un fiato, affascinato da una sequenza di immagini sbalorditive, un ottima fotografia e una regia d’autore.
Eppure alla fine non sai bene cosa hai visto, se era una specie di sogno, un misto di qualcosa che poi non è… esatto: Lynch è così!
L’ho rivisto dopo molti anni e ho ancora quella stessa sensazione, di incompreso, di qualcosa che mi vuol dire ma che io non sento.
Ho ritrovato molto di Twin Peaks: luci, colori, montaggio, scenografia… mi accorgo che Lynch è questo.
E lo ami anche se non lo capisci appieno.
7,5.

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Velluto rosso / 17 Settembre 2018 in Mulholland Drive

Che sia o meno il più grande film del nuovo millennio, come da più parti è stato definito, conta relativamente; meno inquietante di Strade Perdute, meno perverso di Velluto Blu, meno allucinato di Eraserhead, Mulholland Drive è semplicemente una perfetta calibratura di tutti questi ingredienti. Inquadrature sempre geniali, alcune di una bellezza che vorrei dire commovente, sequenze che sono piccoli capolavori di amalgama tra noir e incubo. Con Naomi Watts a fianco e David Lynch dietro la macchina da presa, perfino una attrice mediocre come Laura Harring diventa Rita Hayworth. “No hay banda!” dice il mefistofelico presentatore al teatro Silencio; spettacolo color rosso velluto, trionfo del fasullo, del playback, un viaggo nel cuore di una Los Angeles funerea, mille lucine come lumi mortuari nel denso scuro della notte, con le musiche di Badalamenti che costruiscono un paesaggio sonoro di vibrante inquietudine.

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Non ce la posso fare / 21 Maggio 2015 in Mulholland Drive

Sarà che i film interpretativi / filosofeggianti li odio , sarà che amo le cose intricate ma con un nesso logico e spiegate , ma per 3 volte ho provato a vedere questo paventato capolavoro assoluto e per 3 volte non sono arrivato a 40 minuti.
Tra l’altro i 40 minuti più noiosi che io ricordi , prima di vedere Birdman .

SPIEGAZIONE! (mia) / 29 Marzo 2015 in Mulholland Drive

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Secondo me la soluzione definitiva è che Daisy sia un’attrice, la cui carriera è stata rovinata da Camille. Una volta che lei ha preso il ruolo che l’avrebbe lanciata, l’ha presa come spalla e l’ha fatta sua amante. Una volta che Camille si innamora del Regista però, Daisy impazzisce. Commissiona un Killer per ucciderla, una volta che han annunciato il loro matrimonio.
Giunta a casa, inizia la sua visione Erotica. Il Film mostrato, non è altro che una visione sessuale di Daisy ; nel quale lei è la attrice perfetta, con un comportamento assolutamente diverso. E Camille la sua amante proibita. Lei ha ottenuto quella parte e Camille non si ricorda più chi è, quindi Daisy può manipolarla nel modo che vuole. L’investigazione che avviene nella visione, porta sino a raggiungere ai sensi di colpa di Daisy. Che ha creato quel mondo cambiandosi persino il nome (con quello della Cameriera del Bar dove lei commissiona il Killer). E una volta che le allucinazioni prendono il sopravvento, si suicida.

Il film è pieno di scene senza un apparente senso: Il killer mostrato così imbranato, significa tante cose.:
-E’ il modo del regista per presentare il peronaggio, in modo che non sia un totale sconosciuto quando lei lo assume.
-Ti fa credere che lavori per i fratelli mafiosi.
– E’ una scena creata da lei da inserire nel suo Film personale.

La storia del Regista, è la storia di un marito disastrato. Su cui la mente di Daisy racimola tutto l’odio possibile. Le scene sono volutamente assurde, come i personaggi. Perché è l’immaginazione di Daisy che si rende giustizia da sola.
La scena del sognatore, e dell’incubo, rappresenta ciò che succede a Daisy. Una volta che nel suo sogno incontra la “faccia”, ovvero il volto sfigurato di se stessa, lei impazzisce.

La scatola che trova ha diversi significati, anche per il fatto che si materializzi nella sua borsa. Quando si mette a piangere Daisy (da notare che nel teatro lei piange per prima), sono i sensi di colpa che iniziano a riemergere. L’apertura della scatola ha anch’essa diversi significati:

A) Quando si apre c’è la fine del sogno, perché il giallo inventato da Daisy non sa più come esistere. E come può sollecitare lo stupore dello spettatore? Cosa deve trovarci Camille?
B) La scatola serve a uscire dal suo mondo dei sogni.
C) La scatola serve a liberare i demoni del suo super io (infatti nella scena del barbone, dalla scatola escono i due demoni, rappresentati dai due vecchietti sposi e sinceri)

Lynch inserisce tanti indizi nel film. In particolare, quello che mi ha fatto capre tutto. E’ il nome Betty sul tesserino della Cameriera. Mi ha fatto capire:

Il tempo della narrazione (la fantasia avviene per forza dopo che lei commissiona il Killer, quindi ciò che succede dopo è un surrogato della sua mente)
Il significato della storia.

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13 Dicembre 2013 in Mulholland Drive

Un nuovo metodo narrativo, “Mulholland drive” è soprattutto questo, creato dall’accostarsi di virtuosi tecnicismi (a cominciare dallo stupefacente montaggio) e di una aura filmica raramente o mai così presente come in questo caso. C’è una storia fatta di pulsioni sessuali, intrighi, morte e inconsci pericolosi, da cui deriva un tentativo di evasione che sa di psicosi. Si pone su vari livelli in cui la trama cruda e secca si amalgama, in un modo in cui sinceramente non saprei descrivere, ad un locus onirico dai tratti spiazzanti e unici. Da rivedere.

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2 Agosto 2013 in Mulholland Drive

Delusione / 8 Giugno 2013 in Mulholland Drive

Non capisco come possa avere voti così alti. Probabilmente non mi piace il metodo del regista, non negando che sia originale.
Il problema è che ho trovato questo film abbastanza incomprensibile, un completo vaneggio che ad una prima visione non mi ha dato nulla…certo ti trascina perchè per tutto il film ti chiedi dove vuole andare a parare, ma quando arrivi alla fine la domanda diventa: “perchè ho perso tempo a guardare questo film??” XD Ho letto anche le sue interpretazioni ma, nonostante sia stato attento nella sua visione, sono mooolto lontane da ciò che alla fin fine si vede. Molti dettagli vengono inevitabilmente persi. Penso che un film debba essere un minimo comprensibile da subito (almeno in parte) e che per comunicare certi messaggi, anche astratti quanto si vuole, si possano trovare dei mezzi espressivi molto più efficaci di quelli trovati da questo regista. Dovrei provare a riguardarlo con un pò di alcol nel sangue e magari mi si aprono delle nuove porte! XD

P.S.: L’unica nota positiva sono le scene osè tra le due protagoniste. La mora è proprio bella!! ahah

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25 Gennaio 2013 in Mulholland Drive

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un groviglio di destini che si intrecciano.
La storia sembra lineare, ancorchè complessa, fin quando Lynch decide di stravolgere tutto facendo entrare prepotente il Mistero (con la m maiuscola): non si capisce più chi è chi, tutto viene sconvolto, lo spazio, il tempo (nella fase acuta assistiamo ad alcuni flashback allucinati), ma soprattutto le persone.
E questo è forse il maggiore sconforto, il maggior trambusto che si porta nello spettatore.
Un thriller psicologico magistrale, forse (volutamente) un pò troppo confuso, che spara tutte le sue cartucce nell’ultima delirante mezz’ora.
La scena in cui i due minuscoli esseri spuntano dal nulla, rivelandosi poi due anziani, insospettabili, signori che crescono fino a grandezza naturale e urlano fanatici inseguendo la protagonista, con la ragazza che in preda al panico si punta la pistola alla bocca e preme il grilletto, è forse il punto forte della pellicola.
Tutto il film sa di un delirio allucinato e sempre imprevedibile.
Nel suo genere un mezzo capolavoro.

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Prima di capirlo era a malapena un 6 e mezzo. / 2 Settembre 2012 in Mulholland Drive

andare oltre…. / 12 Aprile 2012 in Mulholland Drive

Sono del parere che David Lynch o si odia o si ama,un suo film o ti annoia o ti esalta,in sostanza non esiste una via di mezzo.
Il mio voto fa capire da che parte sto….personalmente il mio primo incontro con questo artista(perchè dire regista è limitato)è avvenuto con il seguente film che per certi versi è meno ”malato”degli altri(basti solo confrontare eraserhead o inland empire):la trama è più lineare e al termine non ci si trova sommersi in un’ alone di interrogativi senza risposta,anche se consiglio a tutti di riguardarlo almeno una seconda volta.Quello che vorrei sottolineare però è un’altra cosa;non esiste un suo film che non ti lasci con quel senso di angoscia e perdizione,quel distaccamento dalla realtà che ci sembra sempre così scontata…Lynch ci dimostra che non è così,la nostra mente lavora più di quanto possiamo immaginare e ci condiziona…non voglio entrare in termini tecnici mentali o dare delle spiegazioni logiche perchè a volte bisogna lasciarsi andare e abbattere le barriere di un mondo che ci tranquillizza da un lato ma ci chiude dall’altro…e lui ci da una spinta,ma solo quella,al resto ci dobbiamo pensare noi…e in poche parole per questo che lo ritengo uno dei migliori artisti viventi e non solo….

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31 Dicembre 2011 in Mulholland Drive

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

E fu allora che lo vidi,ipnotizzato dal suo oscillare mi indusse in contemplazione ,estasi della mente e oppio dei popoli mi affascinò a tal punto da non riuscire a capire la sua ragion d’essere e allora m’incupii fino a diventare un mollusco, inutile, per sino ripugnante alla vista tanto da farmi rinchiudere in questo buco dove la luce solare non arriva e solo una fiamma artificiale rischiara i miei giorni bui, non resta che aspettare e tendere l’orecchio per sentire i passi vellutati che ogni volta sembrano sempre volermi avvertire di qualcosa di indefinito,un segreto che rimarrà sepolto in fondo al mio cuore di bambino troppo cresciuto per poter credere ancora alle( loro) favole.
Dove mi porterà non lo so
In questo momento dubito di me tesso continuamente.
Ma a questo punto che importa ?
Apro la mano in attesa
Un leggero tremolio rivela la tensione che mi pervade.
Ho paura del futuro che mi attende
La chiave mi sembra essere troppo pesante
Un fardello che non volevo
Sembra presagire future sventure
Questa è la mia vita,sembra di stare a teatro,il pubblico pagante è disorientato dalle vicende messe in scena
Un’ora sola ti vorrei ma la mia ora non è ancora arrivata e disprezzo le mie paure.
Analfabeta dei sentimenti porto con me la gelosia che tu mi procuri.
Incubo senza fine non riesco a svegliarmi
Sei reale ?
O sei solo la fantasia di una mente malata?
Allora se così fosse perché mi sembra di impazzire?
Il film
Spiazzante , geniale in tute le sue componenti, magistralmente diretto , inesorabilmente porta lo spettatore ad aprire le porte della percezione che (a parer mio) ogni tanto bisognerebbe varcare
Come in un sogno che a poco a poco si trasforma in un incubo atroce da cui vorresti uscire al più presto.
Emozionante,criptico,ma assolutamente godibile nel suo fluire filmico vede all’opera due protagoniste bellissime e perfettamente in parte,la Watts al suo primo ruolo importante è semplicemente straordinaria,basta guardarla nella sequenza del provino per rendersene conto
noir atipico e originale mette in scena molte emozioni,gelosia,paura e desiderio si mescolano abilmente,la trama è un punto interrogativo ,meglio lasciarsi andare alle emozioni che l’opera trasmette senza farsi condizionare dalla logica,guardare i protagonisti addentrarsi in questo labirinto è un piacere,come detto la Watts è bravissima ,ma anche la Harring fa la sua bella figura,la loro bellezza intriga,l’erotismo che riescono a riversare sullo spettatore è palpabile ed è assicurato dalla splendida sequenza saffica che le vede protagoniste… una goduria per noi maschietti vedere tale spettacolo,uno dei film più belli diretti da un grande regista che non smette di sorprendere.

Il lato oscuro della luna,confesso che ne sono attratto,se mi guardo indietro mi sembra che da sempre eserciti su di me un’attrazione irresistibile ,le giornate mi paiono un insulso spettacolo che consuma le mie energie,le notti invece …oh si le notti sono tutt’altra cosa,rinvigorisco e ballo sotto la volta celeste elargendo perle di saggezza agli stolti che incrociano il mio cammino sentendomi (finalmente) vivo così da non pensare più al tuo amore svanito che d’ora in poi concederai al porco di turno saziando i tuoi appetiti…
perché devi sapere
i vecchi sono impazziti i bambini hanno paura e io che non sono ne uno ne l’altro sto in mezzo al guado
Aspettando(ti)

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Silencio / 10 Aprile 2011 in Mulholland Drive

Un film che mi ha accompagnato attraverso la galleria di sogni e interrogativi che credevo inaccessibili. Ora ci ritorno con la sicurezza di chi conosce il labirinto come la mani che riempiono le tasche. Sempre vero, sempre attuale, chiunque abbia voglia di conoscersi e comprendere, dovrebbe passeggiarci almeno una volta nella vita.

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