Recensione su Mulan

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7

Quanta nostalgia / 28 Agosto 2020 in Mulan

Ammetto di sentirmi un po’ anziano nel dire, con non poca nostalgia, che non guardavo Mulan da circa 20 anni. Allora era tutto diverso, avvolgevo e riavvolgevo quella VHS, che tutt’oggi conservo, e avevo addirittura la musicassetta, ormai smarrita chissà dove. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, i tempi sono cambiati e oggi possiamo accedere a una piattaforma con un catalogo praticamente infinito di classici disneyani. È da qui che ho attinto per riguardare questo pilastro d’infanzia, in occasione dell’imminente live action. Fortunatamente i miei ricordi di bambino non sono stati delusi, perché Mulan è un ottimo prodotto per famiglie: fonde in sé molteplici elementi che si intrecciano in maniera sublime, niente è fuori posto o fuori moda. La leggenda, il sapore di antico folklore cinese, il musical, il femminismo, un umorismo non troppo infantile che sa alternarsi a un realismo a tratti anche drammatico, ma mai troppo adulto. Per alcuni aspetti, Mulan anticipa Frozen di più di un decennio, con una protagonista forte e determinata, allo stesso tempo fuori dagli schemi, ribelle e, azzarderei, anacronistica. Risulta pertanto inadeguata per la società in cui vive, ma trasforma la sua diversità in un punto di forza, volando molto più in alto delle convenzioni e dei pregiudizi. È per questo che possiamo dare una chiave di lettura più estesa alla pellicola, vedendoci non solo un monumento al femminismo, ma anche a tutto ciò che c’è di alieno e anticonformista in generale.

Ribadisco che la comicità nel corso del film è somministrata con moderazione e nei giusti momenti; forse mi ha divertito anche più di un tempo. Mushu è una spalla comica perfetta, che a sua volta ha un’altra spalla comica, Cri Cri. Personalmente non comprendo le critiche al doppiaggio di Enrico Papi. Penso che abbia fatto proprio un ottimo lavoro, a prescindere dalla considerazione che si possa avere della persona che c’è dietro. Forse commetto peccato, ma l’ho addirittura preferito a Tonino Accolla, a cui viene passato il testimone nell’assai discutibile sequel. Ho trovato l’animazione gradevole e i paesaggi suggestivi, ma critico al film la brevità della storia, che penalizza inevitabilmente il delineamento di alcune dinamiche e la caratterizzazione di
personaggi come il villain. In compenso, è agevole empatizzare con Mulan praticamente in ogni scena. Forse sarebbero stati sufficienti 10 minuti in più per perfezionare il contenuto con qualche aggiunta.

Concludo dicendo che le canzoni sono davvero la ciliegina sulla torta, nessuna esclusa. Dopo più di 20 anni le ricordiamo ancora tutti, no? 7.5

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