Recensione su Mr. Beaver

/ 20116.5128 voti

8 stelle, consigliatissimo! / 27 Maggio 2011 in Mr. Beaver

Mi ha colpito e mi è piaciuto. E’ eccezionale come davvero un film sia riuscito ad esprimere cosa sia veramente la depressione, cosa significhi odiarsi. Il castoro è una metafora azzeccata, e anche molto forte. Il protagonista è un uomo fortemente depresso, che si odia; il castoro sarà apparentemente l’incarnazione della parte migliore di Walter, ma poi d’improvviso le cose cambieranno.
Ogni uomo avrebbe bisogno del coraggio e della forza necessari per tagliar via la parte più codarda e vigliacca di se, e il protagonista dimostra che si può.
Concludo col dire che molte persone in sala hanno riso, secondo me, dove c’era ben poco da ridere.
Probabilmente il film può essere capito solo se si ha sofferto davvero nella vita…

1 commento

  1. Francesco / 30 Settembre 2012

    *SPOILER*

    *NO, DAVVERO. SPOILER!*

    Anch’io ho riso. Non è insensibilità, né implica il non aver capito. E’ fatto apposta. Io credo che le persone che hanno riso, come me, abbiano capito proprio nell’istante in cui ci è scappata la risata la drammaticità della situazione. Se avessero illustrato una situazione drammatica in modo drammatico avrebbero fatto un film deprimente e melenso, e non mi pare fosse questa l’intenzione degli autori.

    Però tagliar via la parte più codarda di sé in quel modo non è coraggio, è disperazione. Quello è il punto a cui una persona depressa non deve arrivare, non il punto necessario da cui cominciare a guarire. Non è una dimostrazione di quello che si deve fare, è un esempio di come può andare a finire. Questo è un film, e il protagonista si è ripreso e ha ricominciato a vivere. Nella realtà probabilmente a quel gesto un uomo non sarebbe sopravvissuto, altro che coraggio.

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