Recensione su Madre!

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M / 30 Luglio 2019 in Madre!

Allegoria religiosa (con sostrati di metafora artistica e politica, invero non esattamente sviscerati) tagliata con un’accetta che più spessa è difficile da immaginare.
Se la prima metà è tutto sommato un discreto film di tensione (al di là della nauseante mdp attaccata ai corpi), la seconda, ovvero dal momento in cui la parte simbolica diviene preponderante, è a dir poco insopportabile: una miriade di personaggi secondari fintissimi che rispondono all’esigenza allegorica ma che dimenticano di essere anche parte di una storia hic et nunc, un Bardem passivo o iperattivo alla bisogna (come il dio veterotestamentario, lo concedo, ma si poteva renderlo decisamente più credibile), Jennifer Lawrence che scopre di essere incinta a poche ore dall’amplesso (perché se lo sente), due lunghe scene praticamente identiche (il funerale prima, l’incontro coi fan poi, che ne è l’estrema e ridicola evoluzione) e soprattutto tanta tanta noia.
Fischiato a Venezia, deriso a Toronto, se ne capisce bene il motivo.

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