Recensione su Monsters University

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3 Settembre 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prequel di Monster&Bla. Allora, vediamo, c’è questa festa universitaria che rapidamente mutaforma in un college porn, con le iniziazioni delle matricole e tutti con il bicchiere di carta zeppo di vodka in mano e che urlano “uhuuuuuu”, e le confraternite universitarie con i nomi composti da lettere dell’alfabeto greco, che questa cosa non l’ho mai capita in quanto IMHO un americano associa il termine “greco” giusto a un tipo che ti vende panini per strada o melanzane in un ristorante.
No, in effetti no. Mike va all’università dello spavento per realizzarsi, trova Sully, Sully è stupido ma grosso ma spaventoso ma simpatico, Miky è piccolo ma simpatico ma fa ridere i polli ma secchione. Espulsi dal rettore, che è una specie di insettone di quelli che fanno crac quando li schiacci con la pantofola, dovranno vincere le spaventiati, sorta di olimpiadi dello spavento interne al campus, per essere riammessi. Si mettono in squadra con i peggio nerd, gioco di squadra, vincono, barano, ricompongono, eroicano tramite missione impossibile, ripartono, e ciao.
Senza diventare nulla di memorabile, la rivisitazione e rassegna dei clichés universitari USA costituisce fondamenta solide a una trama che di originale non ha alcunché, però è zeppa di buone idee, narrative e visive; i mostriciattoli di contorno -soprattutto il team- sono un valore aggiunto (a me faceva morire quello roteante tutte gambe) fonte di pressoché infinite variazioni sul tema dell’orrido/deforme, come deve essere in un contro-mondo parallelo di mostri, e il classico susseguirsi di prove per raggiungere l’obbiettivo non stanca mai. Lungo la strada i due da nemici diventano amici e blabla, così sappiamo anche come tutto iniziò, e se ami dei personaggi non fa mai schifo, più buoni sentimenti a gogo.
Avercene di se(pre)quel così. BUH!

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