25 Maggio 2013
“Monsieur Lazhar” tratta una delle tematiche più scottanti e difficili da spiegare ad un bambino. Ovvero quando arriva il momento di spiegar loro (che poi cosa vuoi spiegare quando nemmeno si sa cosa succede) che esiste la morte. La pellicola è “fine” e molto delicata nel definire tutto questo (in pratica l’unica scena realmente forte la vediamo nei primi secondi, nel resto del film il regista opta per uno stile molto più soft), segue pari passo la “correttezza” e cortesia di un ambiente scolastico che cerca di fare da “scudo” ad una situazione psicologica pericolosa.
Il film è carino, si lascia guardare con uno e più sorrisi, ma di certo non spicca -per quanto mi riguarda- per momenti particolarmente memorabili (si scorre liscio, forse troppo). La colonna sonora è di classe e colpisce soprattutto durante un finale tutto sommato carino e ben fatto (ci troviamo in uno di quei casi dove la musica contribuisce nel tenere a galla il racconto).
Alla fine più che la storia in sé mi ha colpito il fascino di una pellicola spontanea e semplice e quello di una regia fluida e ravvicinata. Da parte mia l’entusiasmo rimane moderato nonostante vedo sia stato molto apprezzato in giro.

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