Monolith

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Monolith

Sandra e suo figlio David sono in viaggio in automobile verso Los Angeles a bordo di Monolith, un modello di automobile ipertecnologico caratterizzato da un sistema di sicurezza all'avanguardia. Sandra intende fare una sorpresa al marito, che, perciò, ignora il loro arrivo. Mentre è in viaggio su una strada isolata che attraversa una zona desertica, Sandra è vittima di un incidente automobilistico. Scesa dall'auto, ne resta chiusa fuori, mentre il piccolo Ted, legato al seggiolino sui sedili posteriori del mezzo, rimane all'interno. Riuscirà Sandra a riaprire l'auto, prima che per il bambino sia troppo tardi?
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Monolith
Attori principali: Katrina Bowden, Nixon Hodges, Crew Hodges, Damon Dayoub, Brandon W. Jones, Ashley Madekwe, Jay Hayden, Andrea Ellsworth, Lauren McKnight, Justine Wachsberger, David H. Stevens, Demetrius Daniels, Sila Agavale, Katherine Kelly Lang, Mostra tutti

Regia: Ivan Silvestrini
Sceneggiatura/Autore: Ivan Silvestrini, Mauro Uzzeo, Elena Bucaccio, Stefano Sardo
Fotografia: Michael FitzMaurice
Costumi: Anina Pinter, Brigitta Barkó
Produttore: Davide Luchetti, Davide Luchetti, Claudio Falconi, Guy Moshe, Matthew G. Zamias, Lorenzo Foschi
Produzione: Italia, Usa
Genere: Drammatico, Thriller, Horror
Durata: 81 minuti

Dove vedere in streaming Monolith

Peró…. / 30 Marzo 2018 in Monolith

Non so ancora come valutare il film, ha i suoi pro e contro…
Pro: una trama originale, una buona idea, com’è buona anche quella di realizzarlo in stile blockbuster. Paesaggi mozzafiato, ottima fotografia. Per di più anche realizzarlo è stato un bel progetto. Insomma, abbastanza suspence dato che anche noi spettatori ci preoccupiamo più per David che per la mamma.
Contro: la scenetta al market era senza senso. Hanno descritto poco il personaggio di lei, anzi forse si è capito di piu del marito… che gli mette le corna è sicuro! Poi momenti un po’ lenti si alternano a piccoli attimi di panico e a situazioni inverosimili: cioè, tu mamma dove cxxxo vai in piena notte lasciando tuo figlio in auto? Di notte?! E l’idea del finale poi…. da pazzi… pensavo a un suicidio-omicidio!
Quindi, ora che li ho scritti mi rendo conto che il film non è le sia stato un capolavoro ma si lascia guardare più per curiosità che altro.
Più bravo il bambino che la mamma.
Un 6 un po’ risicato!

Ps: ho letto che qualcuno ha scritto “era più adatto per una puntata di Black Mirror”. Esatto, geniale come intuizione!

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Filmetto / 12 Gennaio 2018 in Monolith

Uno di quei film che visto una volta è anche troppo. Proprio un “filmetto”. L’idea è carina, tutto il resto è banale, scontato, una noia!

Premio l’audacia / 18 Dicembre 2017 in Monolith

Bel tentativo in salsa italiota di “costruire” un blockbuster americano.
Cosa che di la dall’oceano è la routine, qui da noi – diciamo – un pò meno…
Bene anche la trama…qualcosa di innovativo,certamente.
Ma…forse sarebbe stato meglio come episodio di Black Mirror! Troppi 80 minuti…la seconda metà mi ha decisamente annoiato.

Macchina supertecnologica / 4 Dicembre 2017 in Monolith

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Discreto thriller tratto dal fumetto di Roberto Recchioni pubblicato dalla Bonelli.
La protagonista Sandra (Katrina Bowden), ex membro di un gruppo pop, è in macchina con il figlio David di due anni, ed è tormentata dalla possibilità che il marito abbia un’altra relazione. La macchina è una Monolith, un modello recentissimo dotata di un’intelligenza artificiale (Lilith) e ai primi posti per la sicurezza dell’abitacolo.
Ma ad un certo punto, Sandra si ritrova fuori dall’auto nel deserto con il figlioletto che è rimasto chiuso dentro…
Il film va avanti tra alti e bassi; prima parte un pò piatta, i tormenti di Sandra e il rapporto con il figlio con il picco negativo della scena al negozio dove viene “riconosciuta” da un gruppo di ragazzi. Aumenta un pò di ritmo e tensione quando si prospetta il dramma, anche se il modo in cui accade è un pò paradossale; discreta la tensione, con Sandra che prova di tutto per scardinare le sicurezze della Monolith e alla fine avrà una buona idea anche se decisamente rischiosa.
Interessante progetto nato da un fumetto italiano.

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Sei sulla fiducia / 30 Novembre 2017 in Monolith

Un film italiano, che, una volta tanto, prova a proporre qualcosa di diverso dal solito, ispirandosi in questo caso ad una graphic novel della Bonelli. Protagonista è una giovane madre di nome Sandra (Katrina Bowden), proprietaria di una macchina iper-tecnologica chiamata Monolith: parla, diventa impenetrabile ed è indistruttibile oltretutto. Praticamente il fratello maggiore di Supercar. La donna, che è in viaggio con il suo piccolo figlio, si altera alquanto quando scopre che suo marito ha una relazione con una sua amica, che un tempo cantava in una band con lei. Decide quindi di andare a L.A., però la macchina, visto che è intelligente, sa che c’è un ingorgo sull’autostrada e la fa deviare per una stradina nel deserto. Ovviamente, nella notte capita un incidente, la donna tira sotto un cervo e scende a vedere che è capitato. I guai iniziano ora, con il bimbo rimasto proprietario dello smartphone, dove c’è pure l’applicazione della macchina. Neanche a dirlo, blocca tutto, isolandosi dentro la macchina impenetrabile ed indistruttibile. La donna dovrà trovare una soluzione, ma la attende una dura lotta con il deserto e quindi animali pericolosi, nessuno che può aiutare e naturalmente, temperature altissime. Il film funzionicchia, diciamo così, non è esattamente un granchè come me ne avevano parlato, mi aspettavo di più. Però al tempo stesso ci sono delle cose da apprezzare, prima di tutto l’idea non male e la durata giustamente contenuta, in linea con quel che ha da offrire la trama. Non si può certo gridare al miracolo per quanto riguarda la recitazione (niente di male, però, appunto, pensavo meglio) e gli effetti (alcune scene in CGI sembrano del 2002 fate conto). Però alla fine non mi è dispiaciuto così tanto da stroncarlo con un brutto voto. Speriamo che il regista Silvestrini continui comunque su questa linea, andando a migliorare col tempo i suoi lavori. Se non altro, è qualcosa di diverso dalle solite commedie romantiche o demenziali che sono purtroppo sempre in gran numero nel cinema italiano.

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