Recensione su Mondocane

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Tutto bene, tranne la scrittura / 7 Aprile 2022 in Mondocane

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Di questo film apprezzo moltissimo il look e l’evidente dimestichezza del regista col genere. E quest’ultima cosa, in Italia, non è affatto scontata, data la sciatteria che infesta tante produzioni.
Non disdegno nemmeno la recitazione: i ragazzini fanno il loro, e Alessandro Borghi dimostra di essere uno dei pochissimi attori italiani credibili in qualunque contesto (bella l’idea che solo lui, in quanto capo, abbia una dizione perfetta, per rimarcare dove risieda il suo potere, e bella la sua recitazione fisica, fatta di abbracci che, a seconda dell’intensità, possono risultare di benevolenza o di biasimo).
Ma, almeno per quel che mi riguarda, tutti questi pregi non fanno di Mondocane un buon film. In particolare, la scrittura mi sembra debolissima.
Il secondo e il terzo atto sono veramente raffazzonati. Si fa fatica a capire perché, delle tante pieghe che la storia poteva prendere, prenda proprio la piega che vediamo.
A un certo punto, il rapporto tra i due protagonisti viene messo alla prova, e questo mi sembra coerente col tipo di film, ma il modo in cui ciò succede e le motivazioni alla base delle scelte di ognuno fanno sembrare il film che stiamo vedendo come un’alternativa scadente del film al quale potevamo potenzialmente assistere dopo il primo atto.
Soprattutto, non capiamo perché il primo obiettivo di quella che il film ci dice essere una gang molto importante, una gang che incute timore alla polizia, diventi uccidere uno dei due nuovi arrivati. Cioè, lo capiamo, il film ce lo dice, ma sembra tutto altamente forzato, frutto di una scrittura poco oliata.

Stimo molto ciò che sta facendo Groenlandia, ma mi sembra che, per tutti i film che non siano quelli dei due produttori Rovere e Sibilia, si accontentino di poter far dire: “in Italia film così non si fanno”. Ora, però, dovrebbero alzare l’asticella.

2 commenti

  1. Stefania / 15 Marzo 2023

    Non pensavo alla dizione perfetta di Borghi nel modo che hai fatto tu e, in effetti, è una ipotesi molto interessante, grazie per lo spunto.
    Però, resta il fatto che proprio questo sia un elemento che stride moltissimo, nell’affresco del film, e per me, al contrario, è un punto di demerito che ho giustificato con: “Borghi è super romano, magari non è bravo a proporre un accento tarantino credibile e, quindi, lui e il regista hanno optato per una parlata neutra, senza inflessioni”. Solo che gli è scappata la mano ed è diventato Stanis La Rochelle di Boris, come mi ha suggerito il mio compagno di divano (e -vuoi ridere?- solo dopo aver visto il film e aver parlato di questo “effetto Stanis”, abbiamo scoperto sul web che, anche sul sito I 400 calci, non ricordo chi aveva colto la stessa somiglianza XD).

    • Mr.O / 17 Marzo 2023

      Ora sarà passato un anno da quando l’ho visto, quindi non posso fare altro che fidarmi di quanto scrissi all’epoca, senza poter aggiungere molto, perché, francamente, del film ricordo poco.
      L’unica cosa che mi sento di dire è che Borghi mi sembra uno dei pochi attori italiani – con Favino e Germano e pochi altri – capace di fare qualche altro accento oltre al proprio.
      Sta di fatto che, pure se ragionata, una cosa che, nel complesso di un film, sembra stonata resta stonata

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