Mixed by Erry

C’era una volta un giovane appassionato di musica di nome Erry. Sin da quando era bambino, Erry amava la musica e passava ore a mixare le canzoni dei suoi artisti preferiti. Era dotato di un orecchio musicale eccezionale e aveva una passione per la creazione di mix unici e coinvolgenti.

Un giorno, mentre Erry ascoltava le sue canzoni preferite, decise di condividere il suo talento con il mondo intero. Iniziò a caricare i suoi mix su una musicassetta, dove divennero immediatamente popolari tra gli amanti della musica nei quartieri popolari di Napoli. La sua abilità nel selezionare le tracce giuste e mescolarle in modo fluido gli valse il soprannome di “Mixed By Erry”.

Le persone iniziarono a cercare i suoi mix e a condividerli con i loro amici, creando un vero e proprio fenomeno virale a Napoli. Il talento di Erry era così evidente che i criminali lo notarono.

Erry era estremamente felice e grato per tutte le opportunità che gli si presentavano. Era orgoglioso del suo lavoro e della sua dedizione alla musica. Tuttavia, c’era un problema: alcuni utenti stavano iniziando a caricare i suoi mix su piattaforme di pirateria musicale, senza dare credito a Erry come il creatore originale. E soprattutto, la finanza aveva iniziato a cercarlo ossessivamente.

Quando Erry scoprì questa situazione, si sentì tradito e deluso. La sua passione era sempre stata condividere la sua musica con il mondo, ma non a discapito del suo riconoscimento e del suo sostentamento.

Nonostante le sfide che affrontava a causa della pirateria, Erry non perse mai la passione per la musica. Continuò a creare mix straordinari e a lavorare con artisti e case discografiche per promuovere il suo talento. Con il tempo, il suo impegno e la sua dedizione furono riconosciuti, e Erry divenne un nome rispettato nel mondo della musica.

La storia di Erry è un esempio di come la passione e la determinazione possano superare gli ostacoli. Mentre lottava contro la pirateria musicale, Erry mantenne sempre l’amore per la musica e perseguì il suo sogno di creare mix unici e coinvolgenti. La sua storia ci ricorda l’importanza di sostenere gli artisti e di rispettare il loro lavoro, contribuendo così a mantenere viva la magia della musica.

Di mezzo ci sono solo alcune vicende giudiziarie gravi, ma questa è un’altra storia.

Il soggetto è fortissimo, il film fila come un treno, buon montaggio, la ricostruzione d’ambiente è azzeccata, gli attori protagonisti non mi hanno colpita per niente ma sono riusciti comunque a fare il loro dovere di traghettatori di storie assurde, buon coordinamento di un numero (mi pare) non esiguo di figuranti e oggetti di scena, il contributo di Liberato è wow, Sibilia ha esagerato un po’ con la fotografia dai toni acidi (che, in Smetto quando voglio, aveva una sua giustificazione, ma che, qui, boh, non so): 7 pieno.