17 Maggio 2013 in Missione di pace

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un incredibile film bugocentrico! E non bucocentrico, che è un’altra cosa. É difficile non parlare del fatto che dopo 5 minuti di film ci sia già Bugo che canta “Dove ho messo il geeeeeeeeel?”, ma possibile. Silvio Orlando ormai si può permettere di interpretare circa chi gli pare, c’est pourquoi qui impersona un carattere antitetico al personaggio di loser che gli tocca di solito. É un capitano dell’esercito italiano specializzato in missioni internazionali di pace, inviato nel fittizio e terribile corridoio del GRZ! A catturare un criminale di guerra, di quelli serbo-croati-kosovari-kill’em! Che si sa che son gente tranquilla, un tipo che picchia gli orsi coi pugni delle, anzi nelle, mani! Per una serie di strampalati eventi, vi si trova insieme al figlio, pacifista esagitato, con cui litiga da una vita. Insieme a loro un manipolo di soldati, con Alba Roarwaswanbercognomimpronunciabile e BUGO, armato rigorosamente di chitarra, che non apre mai bocca ma canta un sacco negli interstizi. Scontri e incontri col figlio, su sfondo bucolico parodico guerresco, con entrambe le parti, militari e pacifisti, sbeffeggiati con leggerezza ma senza esagerare. Ogni tanto passa Filippo Timi, che impersona il Che nei sogni del figlio Giacomo, e gigioneggia da paura. Per esempio c”è una splendida scena di Che Guevara all’Ikea. Film da esordiente, e si nota, con poco materiale in sceneggiatura ma usato molto bene, niente fronzoli, 80 minuti e correre, che se non c’è troppo da dire si rischia solo di allungare il brodo fino a renderlo insapore. E invece no.
E poi ca**o, c’è Bugo <3

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