Una meravigliosa colonna sonora, un’epica vicenda. / 10 Agosto 2013 in Mishima una vita di quattro capitoli

Premessa del Don.
… E fu così che dopo Hiroshima, la mattina del 9 agosto 1945 l’equipaggio del Boeing B-29 Superfortress, il bombardiere designato per la missione, si alzò in volo con a bordo la bomba atomica soprannominata “Fat Man”, la municipalità di Kokura era l’obiettivo principale della bomba atomica ma a causa del fumo e delle nubi che quel giorno ne offuscavano la visuale, la bomba fu successivamente sganciata su Nagasaki. Fu la seconda bomba che colpì il Giappone, un Giappone imperiale, un Giappone nazionalista, colpevole del colonialismo nel sud-est asiatico, di crimini di guerra e contro l’umanità.. ma il mondo si interroga ancora sul motivo del secondo sgancio, probabilmente per risolvere in modo tempestivo un conflitto che si protraeva da anni, probabilmente fu un modo per perdere il numero minore di soldati da parte americana.
A ogni modo, due bombe atomiche sono sempre due bombe atomiche. Con la sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale, il paese andò incontro ad una serie di grandi mutamenti. L’occupazione delle truppe americane, comandate dal generale Douglas MacArthur, costrinse i giapponesi a perdere gran parte del senso di superiorità derivante dall’essere un popolo discendente dagli dei.
L’Imperatore Hirohito fu l’ultimo sovrano del Giappone ad essere ufficialmente considerato di origine o natura divina. Nel gennaio del 1946, pronunciò via radio alla nazione il Tennō no ningen sengen (天皇の人間宣言”Dichiarazione della natura umana dell’imperatore”), con cui dichiarava formalmente di non essere di natura divina, negando di conseguenza la superiorità dei giapponesi nei confronti delle altre nazioni del mondo. Nel dopoguerra si stende un velo, amnistie e una nuova costituzione, si cerca di scordare gli anni di guerra. Il Giappone entra in una fase liberal-democratica con l’appoggio di quello che un tempo era uno dei suoi nemici principali, gli Stati Uniti.

MISHIMA -una vita in quattro capitoli-
25 Novembre 1970, un Mishima alto-borghese si sveglia, riceve una chiamata. Inquadrature al dettaglio fanno posare l’occhio dello spettatore sulla divisa del nostro.
Sarà l’ultimo giorno di vita dello scrittore apolitico/antipolitico nonché fervente patriota nipponico. In poche ore infatti lo stesso e la sua scorta privata, composta da quattro uomini che affiancavano la dedizione assoluta all’imperatore al rifiuto delle imposizioni Statunitensi (definite, dal nostro, una sottomissione del Giappone, il suo paese aveva rinunciato per sempre a possedere un esercito, che non fosse di autodifesa e misura ridotta, affidando la propria difesa agli Stati Uniti), raggiunsero il Ministero della Difesa, occupatolo, compì il suicidio assistito (il seppuku) in diretta televisiva.

Aveva quarantacinque anni.

Post film, riflessioni del Don.

Giappone oggi.
La coalizione di centro destra del primo ministro giapponese Shinzo Abe ha vinto le elezioni parlamentari, che si sono tenute domenica 22 luglio, conquistando la maggioranza in entrambe le camere. Abe fa parte dell’ala più conservatrice e nazionalista del LDP (il partito liberal-democratico).
Ha adottato una serie di politiche economiche molto discusse – perché del tutto opposte alle politiche di austerità – e divenute famose come “Abenomics” soprannominata dal sottoscritto “A fanculo l’austerità”. Un’altra questione cara ai partiti della coalizione di maggioranza e ai nazionalisti che appoggiano Abe è la discussione sulla riforma costituzionale. La costituzione giapponese fu scritta dagli americani e “imposta” dopo la sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale, è molto rigida (cioè difficile da modificare) e pacifista: include una sezione che proibisce l’uso della forza se non per autodifesa. I nazionalisti vorrebbero una forte revisione costituzionale. Dopo la vittoria delle elezioni Abe ha commentato dicendo di voler aprire un dibattito sulla revisione costituzionale.

Note.
E’ stato difficile per il sottoscritto scrivere la recensione, la figura di Mishima mi ha sempre affascinato, il suo patriottismo in me suscita rispetto. Non credo che Mishima fosse un fascista. L’argomento oggi come allora è scottante, per il Giappone è una ferita ancora aperta, un Paese che si è occidentalizzato e si è occidentalizzato fin troppo in fretta.
Mishima del resto era un cosmopolita, un Giapponese che riprese i canoni neo-classici, attento al suo corpo solido come una statua greca, attento però a quello che per molti nazionalisti nipponici era il “Demone Capitalista”.

DonMax

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