Recensione su Misery non deve morire

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Misery non deve morire
Regia:

Miseryaccia ! / 25 Aprile 2014 in Misery non deve morire

L’ennesima trasposizione di un romanzo di Stephen King.
Gli anni 90′ cominciarono veramente bene, con questo Thriller mozzafiato venuto su in maniera ottimale.
Il punto forte di questo film è proprio nella narrazione, il plot non è originale, però la storia è resa in maniera piuttosto buona e, soprattutto, il senso di paura ed angoscia che si prova è la dimostrazione di quanto sia un’opera di buona fattura. Sicuramente Rob Reiner ha fatto il suo lavoro, ma il merito è, mai come in questo film, in larga parte dei due attori protagonisti. James Caan si comporta benissimo, mantenendo la stessa caratura al suo tutto sommato mite personaggio, che vive nelle sue abitudini, senza aprirsi a nuove esperienze e convinto che ripetere ciclicamente le stesse azioni possa portarlo, in qualche modo, alla felicità.
Ma quest’uomo ha anche una tonalità sarcastica e divertente, che ride delle situazioni, anche in alcuni momenti di delirio assoluto, quando si ritroverà in una ragnatela il cui ragno (e mi riferisco al personaggio di Kathy Bates) è enorme e non accenna a placarsi.
Ecco qui, veniamo al punto veramente forte del film: quel ragno di cui vi parlavo.
Kathy Bates è perfetta nel ruolo di Annie Wilkes, una psicopatica sadica, che ci inquieterà per tutta la durata del film. Quel volto non si dimentica facilmente e non lo dimenticherà nemmeno il nostro protagonista che lo rivedrà alla fine, perché gli è rimasto bene impresso nella mente.
Il film acquista grande valore, dicevo, grazie a Kathy Bates che è stata fondamentale per un film la cui storia prevedeva che il suo volto, appunto, doveva rimanere ben impresso e al protagonista e a noi spettatori. Ora che me lo fate notare, il cognome dell’attrice è Bates, mi ricorda un altro psicopatico famosissimo sempre in ambito cinematografico (:D)…sarà un caso ?
Comunque, come vi dicevo, nonostante il plot narrativo sia piuttosto semplice, con vicenda iniziale (cioè l’incidente del protagonista) che da vita a tutte le peripezie, è proprio grazie alla narrazione che il film funziona.
Insomma, Rob Reiner si è limitato a riprendere in maniera discreta questi due attori che portavano avanti la storia e, con pochi tocchi di classe, è riuscito a creare un cult.
Sarebbe stato un film normale, non fosse stato per alcune scene ad impatto e per la recitazione impeccabile.
Buone anche le musiche e i dialoghi, soltanto qualche imperfezione tecnica, tipo la morte dello sceriffo che è avvenuta in modo piuttosto poco credibile. Per il resto un ottimo film che ha aperto le danze, essendo uscito proprio nel 1990 !

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