Recensione su Miracolo a Sant'Anna

/ 20085.989 voti
Miracolo a Sant'Anna
Regia:

La seconda guerra mondiale secondo Spike Lee / 10 Dicembre 2016 in Miracolo a Sant'Anna

Il film di guerra secondo Spike Lee è intriso della solita, incazz**e denuncia sociale, in questo caso contro il razzismo nei confronti dei soldati di colore, anch’essi protagonisti delle guerre combattute dagli Stati Uniti, ma spesso dimenticati, soprattutto dalla Hollywood del dopoguerra (il film si apre richiamando un film con John Wayne, Il giorno più lungo, dove tutti gli attori sono bianchi).
La scena più memorabile in tal senso è sicuramente quella dei soldati afroamericani sobillati subdolamente dagli altoparlanti nazisti, che trasmettono le suadenti parole di una soubrette che li incita alla ribellione contro i bianchi, proprio mentre si stanno preparando a venir massacrati dai soldati tedeschi appostati al di là del fiume Serchio.
Tratta da un soggetto (l’omonimo romanzo di James McBride) che è solo in parte ispirato alle reali vicende storiche (ed infatti non sono mancate le polemiche e le accuse di revisionismo da parte dell’ANPI, l’associazione dei partigiani), la pellicola mescola Storia e finzione, fino a sconfinare quasi nella fiaba per adulti (il miracolo del titolo, mentre l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema diventa quasi un episodio marginale nell’economia complessiva della pellicola).
Il risultato non è malaccio, ma il film fu un notevole flop nelle sale, inaugurando la fase calante di uno Spike Lee che non ha potuto non omaggiare i capolavori del neorealismo italiano.

Lascia un commento