Un militare (Armie Hammer) in azione in pieno deserto, si ritrova in un campo minato nel quale perde la vita il suo compagno d’azione e lui si ritrova bloccato su una mina, impossibilitato a muoversi per svariate ore, in quanto via contatto radio, viene a sapere che ci vorranno più di due giorni. Dovendo restare totalmente immobile, in balia di belve feroci, con uno strano tizio berbero e, soprattutto, vittima di allucinazioni sulla sua vita, sui suoi demoni del passato, trascorre il tempo. Ma come è possibile considerare bello questo film? Onestamente, mi ha davvero deluso tantissimo, mi spiace per Guaglione e Resinaro, italiani, al debutto, che se non altro hanno avuto il coraggio di portare e presentare qualcosa di diverso rispetto alle solite commediette da quattro soldi. Però un film del genere a mio parere è troppo difficile da svolgere, si parla di tensione di qua e di là, ma per me ha regnato la noia, Armie Hammer oltretutto non impressiona, anzi. Come se non bastasse il finale è pessimo. Ad ogni modo, rispetto per questi due registi che hanno avuto la volontà di creare qualcosa del genere, speriamo che i numerosi errori fatti qui servano da lezione e che ci riprovino quanto prima. Del resto, un conto è accanirsi nel fare film di me**a, un altro è farne di brutti ma quantomeno provando ad innovare, anche se il risultato è davvero pessimo, almeno a mio avviso
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