Questo film e “Wonder Woman 1984” sono nello stesso universo… / 25 Gennaio 2021 in Minari
A quanto pare la lezione è che gli anni ’80 erano gli anni delle truffe. Il che, fa male ripensarci ma… è vero. Anni di gente che si è ritrovata per la prima volta piena di opportunità e non ha tenuto in conto gli squali.
I figli di quella generazione cominciano a raccontarlo, dal loro punto di vista, quello di bambini. Il padre di famiglia è invincibile; i litigi con la madre passeggeri; la sfortuna non fa più male di un ginocchio sbucciato; la nonna, semplicemente, è magica.
Il film si concede di seguire una parabola tragica ma dilatando i tempi e rinunciando ai contrasti bruschi, così che quella tragedia non sia mai percepita come tale, nonostante il coinvolgimento emotivo sia irresistibile (con il tenerissimo e fragile Alan Kim, la nonna disadattata Youn Yuh-jung, il padre Steven Yeun e la degenerazione del suo entusiasmo).
Più struggente di tutto, però, è la colonna sonora di Emile Mosseri al piano scordato. Mi ha ricordato (non perché sia simile, ma me l’ha suggerita) quella di Re delle terra selvaggia.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.