Midnight in the Switchgrass

Discreto thriller con un buon cast.
A Pensacola viene trovato il cadavere di una giovane donna e Byron (Emile Hirsch) crede che l’omicidio
sia collegato ad altri casi analoghi degli ultimi mesi. Il suo capo non vuole proseguire le indagini; sull’omicidio però stanno indagando due agenti dell’Fbi, Rebecca (Megan Fox) e Karl (Bruce Willis).
Buon ritmo, con Byron quasi ossessionato dall’indagine ma anche Rebecca non è da meno visto che si
offre anche da fare da esca e il risultato non è proprio riuscito. C’è poco spazio per l’approfondimento
dei personaggi, si punta più all’indagine e al legame di fiducia che si crea tra Byron e Rebecca. Bruce Willis abbastanza marginale.
Nel resto del cast Lukas Haas (il bambino amish di Witness) e Michael Beach.

Thriller scontato con dialoghi quasi sempre triviali. Penalizzato dalla focalizzazione zero, il film non appassiona né per la sceneggiatura (non priva di falle clamorose: gli inquirenti non riescono a scovare un assassino che lascia tracce in ogni dove, la madre, dopo aver perso la figlia, fuma tranquilla; l’omicida seriale trova il plaid della sua vittima rifugiatasi nella casa di una vicina e non fa due più due…) né per la regia che si limita a dipanare gli eventi. Si salvano una sboccatissima ma audace agente- esca (la splendida Megan Fox) e il poliziotto della Florida (Emile Hirsch), malgrado la recitazione un po’ sopra le righe. L’impressione generale è che la pellicola sia una trasposizione sul grande schermo di un episodio appartenente a quelle insopportabili serie televisive in stile “CSI”, ma senza le cerebrali indagini sul DNA. Un ininfluente Bruce Willis in un ruolo marginale.