Recensione su Midnight in Paris

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30 Gennaio 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

proprio magico… si ritrova la freschezza dei suoi primi film e torna a raccontare la commedia della vita come solo lui sa fare: con i suoi personaggi ..e Owen Wilson senza dubbio il miglior alter ego di Allen che io ricordi.Molti i momenti che strappano il sorriso (su tutte la visita al museo davanti alla tela di Picasso) come non accadeva dai tempi “La Dea dell’amore”, “Pallottole su Broadway” e” La maledizione dello scorpione di Giada”. Nonostante ciò, “Midnight in Paris” non è all’altezza di “La Rosa purpurea del Cairo”, con cui ha ovviamente più di un’affinità: ma è comunque decisamente e semplicemente bello, grazie anche ad una chiusura romantica più “fiabesca” del resto del film
In entrambi i film, infatti, l’arte – cinematografica in un caso, letteraria nell’altro – ha un potere catartico. Il racconto, qualunque forma esso assuma, immergendoci in una vita “altra”, in un immaginario che, pur entro certo limiti, possiamo plasmare a nostro piacimento ed adattare al nostro vissuto, ci fa sognare e allo stesso tempo ci apre gli occhi, ci aiuta a confrontarci con noi stessi e con la nostra vita e, in alcuni casi, come accade a Gil nel finale, ci illumina e ci guida nella direzione giusta.

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