METTI, QUALCOS’ALTRO GRAZIE / 20 Marzo 2021 in Metti una sera a cena

Film d’alta borghesia dalla sterile eleganza intellettuale.
Giuseppe Patroni Griffi porta al cinema una sua opera teatrale di grande successo, arricchendo il racconto di flashback più o meno lontani dal tempo e nello spazio.

Onestamente mi sono annoiato parecchio. Scambi di battute, da libro stampato altamente inverosimili, fanfaroneggiano vacue riflessioni pseudo psicologiche. Triangoli amorosi tra ricchi signori che assumono la forma di cerchi formano il motore dell’opera. Capirai.
Tutto concorre all’accumulo della noia.

Due i veri punti di forza del film. La colonna sonora di Morricone, ma sopratutto il montaggio di Franco Arcalli.
Arcalli è il Morricone del montaggio. Un montatore che col suo talento riesce a renderti interessante una lavatrice che gira a vuoto.
A livello di trama “metti, una sera a cena” è un filmetto (per me), ma grazie alla deframmentazione della trama che Arcalli opera in montaggio, la narrazione acquisisce valore e ne guadagna anche in termini d’interesse.

Oltre a Morricone e Arcalli, nel cast tecnico figurano altri nomi importanti come Tonino Delli Colli alla fotografia e Dario Argento alla co-sceneggiatura.

Per quel che mi riguarda “metti, una sera a cena” si distingue unicamente per il cast di attori degno di nota, e per l’ottimo pacchetto di tecnici schierati dietro l’opera.

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