6 Recensioni su

Metropolis

/ 19278.6341 voti

Fantascienza ed esoterismo / 30 Novembre 2018 in Metropolis

[Visto nella versione con musiche di Kidlex]
Nonostante la trama sia un po’ stupidina, Metropolis è un film suggestivo come pochi, grazie alla eccezionale visionarietà di Fritz Lang.
Ambientazione e scene di distopica alienazione, ed esoterismo inquietante.
Ho apprezzato molto anche l’espressività degli attori (Maria è fantastica), e sono davvero tante le scene memorabili.
Peccato che forse sia un po’ troppo lungo, e la parte finale (quella successiva alla fuga degli operai dalla loro “città”), è ricca di azione ma priva del fascino di ciò che l’ha preceduto.

Leggi tutto

9 Aprile 2015 in Metropolis

Mamma che inquadrature fenomenali, una in ogni scena.
Le ambientazioni, gli attori, il simbolismo, tutto meraviglioso.

Capolavoro / 6 Ottobre 2014 in Metropolis

Da neofita del cinema muto, ho commesso il grave errore di tenere questa pellicola per oltre un anno su PC senza vederla (nonostante i ripetuti consigli di vederla al più presto).
Purtroppo, vista ai giorni nostri, la trama appare piuttosto semplice, facilmente prevedibile e dal sapore fiabesco tuttavia, se ci si cala nella parte di uno spettatore in una sala cinematografica del lontano 1927, si riesce tranquillamente a non badare a queste sottigliezze e lasciarsi stupire. Sin dai primi minuti la storia intriga facendo scorrere i successivi 150 minuti senza annoiare.
Scenografie ed ambientazioni avveniristiche e finemente realizzate proiettano lo spettatore nella distopica Metropolis; città nella quale, Fritz Lang, vi mescola abilmente elementi architettonici ed industriali degli anni ’20 con elementi medievali e riferimenti religiosi: un robot messo al rogo, macchine trasformate in antiche divinità, l’emblematica Torre di Babele e l’alchimistico laboratorio dell’ingegner Rotwag.
Il messaggio del film è piuttosto semplice ma, grazie alla forza dirompente delle immagini tramite le quali viene trasmesso, rimane bene impresso nella mente invitando anche a rifletterci sopra.
Assolutamente da vedere.

Leggi tutto

Verso il Futuro. / 12 Settembre 2013 in Metropolis

L’inizio, ad un occhio inesperto quale il mio, sembrava segnare una permanenza infinita davanti allo schermo… invece l’immersione è stata coinvolgente, totale.
Difficile comprendere alcune motivazioni: la decontestualizzazione è troppo forte.
La resa recitativa della “Maria-Babilonia” mi è piaciuta moltissimo: riconosco un po’ esagerata, ma forse gli spettatori del 1927 non erano “smaliziati” come quelli odierni ed era bene distinguere nettamente l’uomo dall’automa (concetti nascenti) tramite quell’occhio semichiuso (molto attraente, dal mio punto di vista).
La realizzazione tecnica assolutamente avveniristica, con degli effetti che avranno fatto strabuzzare gli occhi degli stupefatti fruitori. Musica gradevole e pregna di significato. Non per nulla credo che molti autori abbiano fatto riferimento a questo capolavoro; mi è sembrato perfino di udire l’antenato de “la marcia imperiale” usata poi dal buon Lucas (o forse sono stato condizionato dalla somiglianza dell’automa a C-3PO).
Dal punto di vista “moralistico”, nonostante gli spiattellati riferimenti al cristianesimo (non tanto per Maria, quanto per Babele, la Grande Babilonia e la danza, apocalittica, della Morte) ho notato dapprima i riferimenti all’Oriente (anche questo interesse nascente dell’epoca) con Siddharta. Chi è, d’altronde, questo Freder sempre vissuto nel giardino idilliaco che ne esce, scavalcando l’ombra del padre, e incontra la miseria e la morte? Questo cambierà Freder: capire che esiste la sofferenza. Questo lo porterà ad acuire sensi e sensazioni e da buon occidentale ad innamorarsi morbosamente della figura di una “santa”: questa la differenza con l’Oriente che ancora non siamo in grado di comprendere.
Insomma, un Lang lanciato verso le assolute novità: il Moloch del ’14, i robot del ’21 e il Siddharta del ’22… e chissà quante non ne conosco! Ad ogni modo, novità mescolate assieme magistralmente: non lo dico io… hanno fatto la storia del cinema!

Leggi tutto

Metropolis, quasi cent’anni di fantascienza / 13 Gennaio 2013 in Metropolis

Uno dei film che più mi piace rivedere è Metropolis.
Giorni fa ne riapprezzai i contenuti. Fritz Lang è il suo regista, forse questa è la sua opera più famosa ma vorrei segnalarvi anche M – Il mostro di Düsseldorf.
La pellicola in questione ha influenzato stilisticamente sia Blade Runner sia Brazil. Uno dei primi film fantascientifici, del 1926.
Il regista, ci porta nel 2026 anno in cui le divisioni in classi suggerite da Marx sembrano acuirsi a tal punto da avere un mondo diviso, anzi una città utopica (Metropolis) divisa in:
RICCHI industriali, capitalisti, viventi negli sfavillanti grattacieli e POVERI operai sfruttati che lavorano come macchine senza sosta. Anzi, una sosta ce l’hanno, quando si rifugiano nel loro ghetto. La particolarità della cosa è che i ricchi sembrano neanche ricordarsi di ciò.
Il capo di tutto e di tutti è un dittatore, ma che dico dittatore, un imprenditore. Un industriale che vive nel palazzo raffigurato nel poster, quello più alto, quello più grande, quello più luminoso.
La tranquillità apparente dei ricchi viene scossa dall’ingresso, in un giardino pensile, di operai uniti a Maria (donna angelo, richiamo alla religione?). Qui vi era il figlio dell’imprenditore sopra citato, l’esperienza lo segnerà a tal punto da decidersi a visitare il sottosuolo e il mondo che non è suo.
Il funzionamento dei macchinari, la vita e gli abusi che subiscono i suoi “fratelli” lo porteranno …

Da vedere !

Leggi tutto

9 Gennaio 2013 in Metropolis

Film con la f maiuscola del 1927 diretto, con un piglio moderno, da Fritz Lang. L’ho visto nella sua ultima versione restaurata, quella che include il materiale di recente scoperta. Un’immersione in una distopia all’avanguardia di due ore e mezza, dove il reparto tecnico e la regia fanno faville. La storia, ad oggi, pare virare eccessivamente sul fiabesco, con l’happy ending e la prevedibilità delle azioni, ma rimane comunque un’opera colossale negli intenti e nella resa. Il messaggio e la teoria di fondo sono interessanti e giusti, seppur contaminati da un eccessivo buonismo, e numerosissime scene sono d’impatto e rivoluzionarie.
Molto molto bella l’interpretazione della falsa-Maria, con annesse scene lussuriose, un po’ meno sopportabile la mimica eccessiva del protagonista. Tenendo a mente però che è un film muto in bianco e nero, gli aspetti positivi e originali prevalgono su tutta la linea.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.

Non ci sono voti.