ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
«Chi disse: “Preferisco avere fortuna che talento” percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde.»
Con questo monologo iniziale, Allen ci inserisce in un contesto mentale in cui tutto sembra essere legato alla fortuna. O alla S-fortuna, dipende. Elementi centrali dell’intera pellicola.
E di fortuna, ne è ben carico Chris, talentuoso tennista irlandese, che una volta allontanatosi dall’agonismo, si trasferisce a Londra, come maestro del suddetto sport. In quest’ambito socializza con una famiglia dell’alta borghesia locale, entrandone, per via di un matrimonio, a far parte. E così si dà il via al circolo vizioso che plasmerà la mentalita di Chris, con questo rispettabile modo di vivere (case lussuose, teatro, autista personale etc), via via sempre più irrinunciabile.
Ma quando tutto sembra andare per il verso giusto, quando la perfezione della vita sembra toccare livelli quasi nauseanti, ecco che entra in gioco la S-fortuna. E la sfortuna di Chris fu conoscere Nola. Bella, seducente, ma non di certo benestante. Inizialmente la passione fra i due sembrerà colmare la fredda routine piatta e meccanica di Chris con la moglie Chloe, ossessionata dall’idea di avere un figlio e perciò meno disposta al puro desiderio sessuale, ormai visto solo come un “dovere”. Ma avendo Nola, Chris poteva riuscire benissimo ad essere soddisfattto in tutto, anche in quest’ambito. Felicità casalinga, con lavoro e soldi a palate e felicità sessuale, con l’amante.
Ma quando le cose iniziano a farsi pericolose, ecco che Allen ci mostra la vera debolezza umana, sempre dominata dal fato, dalla casualità, dal destino.
► ATTENZIONE: d’ora in poi PERICOLO SPOILER ◄
Nessun lieto fine per Match point, che ci spiattella in faccia la dura realtà dell’egoistica razionalità umana. La decisione di non rinunciare al proprio benessere economico e sociale, liberandosi, in ogni modo, di ogni altro intralcio pur di salvaguardare questa sopravvivenza garantita.
In sostanza, è da vedere!
Leggi tutto