Pietà russa / 7 Aprile 2015 in Madre e figlio

Un generale eccesso di lirismo pervade questo riservato dramma famigliare, accompagnato da un pianoforte liquido e sognante che si alterna ai rumori del vento, del crepitare del fuoco, di due voci flebili e monocordi. Il tutto viene però ripagato dalle gemme pittoriche delle inquadrature modificate da filtri e lenti, in cui la soffusione del colore ricorda quadri romantici, di densa malinconia. Inoltre l’estetica non è fine a sè stessa, ma incornicia e asserve il duetto al centro della scena, una pietosa composizione di gesti di tenerezza come una fiammella nel buio incombente della morte. Poetico e tremendo.

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