Il film vede protagonisti Jean-Pierre Léaud, icona della New Wave francese, nel ruolo di Paul, un giovane idealista romantico e aspirante letterario leone che insegue la pop star in erba, Madeleine (Chantal Goya, una vera ragazza Yé-yé).
Una delle più belle opere cinematografiche dell’umanità! Un film terribilmente attuale,è quello che stupisce di più quando lo si vede cinquant’anni dopo la sua uscita.Che libertà d’espressione!Che sfrontatezza e audacia nei dialoghi! Che impegno politico affermato! Questo è il film che ognuno di noi porta in sé,il film che avremmo voluto fare o più segretamente senza dubbio avremmo voluto vivere. Niente è lasciato al caso nella regia,pertanto JLGodard ci fa dimenticare che esista,tutto ci fa sembrare di un naturale sconcertante.Gli attori recitano con semplicità o piuttosto non recitano.Il film si sviluppa con brio nella psicologia delle donne e degli uomini nelle relazioni che intrattengono che quasi ci fa sembrare un documentario sulla gioventù e la società. Questo è il genio di Godard e della Nouvelle vague cui faceva parte. Che dire di più?Sublime!
Paul e Madeleine. Masculin et Féminin. Paul in cerca lavoro e dichiaratamente contro la guerra in Vietnam si innamora di Madeleine, giovane cantante che pensa solo alla propria realizzazione e non si interessa alle attenzioni del giovane. Sono le due facce della stessa generazione, “Les enfants de Marx et de Coca-Cola” come li chiama Godard. Un film, o meglio, un puzzle composto da 15 parti, in cui la trama è totalmente distrutta. Godard si rende conto dei cambiamenti che stanno avvenendo nella società (siamo nel 1966) e il film, quindi, appare come un presagio dell’imminente degrado morale che si sta realizzando sotto gli occhi di tutti: le guerre insensate, il consumismo e il mito americano. Il tutto però senza alcun moralismo:
“Il filosofo e il cineasta hanno in comune un certo modo di essere, una certa visione del mondo, che è quella di una generazione”