22 Marzo 2013 in Maniac nurses find ecstasy

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Troma è il nome di una casa di produzione cinematografica famosa per i film peggiori (per cui ricordatevelo). E questo è il caso. Con tanto di dedica iniziale a Ilona Staller, è la storia di una clinica dove vivono la direttrice e le sottomesse infermiere, tra mitra e fruste sadomaso. Nel frattempo una voce off, insopportabilmente didascalica, spiega:
Vi invitiamo a fare un viaggio che vi farà conoscere un mondo malato di sesso e di violenza
Yeahh. Che è un po’ il ritratto, d’accordo, magari un pizzico semplicistico, della società moderna.
Presenta le protagoniste, sempre almeno in reggicalze. E Sabrina:
(Sabrina) è completamente sola nella splendida età di una lolita quando un’adolescente muove i primi passi nel mondo dell’amore
Ahahah, ri-yeah, Sabrina è un po’ fulminata e vive di fumetti. Quando cerca di ammazzare qualcuno le muore sempre prima del previsto, e la cosa la scoccia assai.
Ogni tanto compare un giardiniere ed esclama: Maniaci!!!, non si sa se rivolto agli spettatori o agli occupanti della clinica. Ah, dimenticavo, lo dice mentre lucida dei nani da giardino.
Viene catturato, e frustato, un tipo che è chiaramente Padre Pio, da un paio di infermiere in topless (truculenti, questi preti).
Non si può giocare sfrenatamente con il sesso…
Cinguetta la voce didascalica (e io allora sto al sicuro quanto in una botte).
Com’è come non è, alla fine Sabrina sbarella del tutto, intanto parte l’Inno alla gioia, sbarella e afferra un mitra per, rigorosamente in guepiere bianca (ma io poi perché lo so cosa sia una guepiere? Boh) ammazzare tutti i (pochi) superstiti, della clinica e del film.
Da qualche parte ci sono degli innocenti che devono essere salvati (la chica legge veramente troppi fumetti).
Son cose, son film, di un certo livello. Dovrebbero darli su Rete4 al posto di Stranamore.

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