L'uomo con la macchina da presa

Con una intenzionale assenza di trama, di attori e di didascalie, il film-documentario assembla riprese di vita quotidiana della Russia postrivoluzionaria ricorrendo a una serie di espedienti tecnici visivi, fotomontaggio, stop motion, montaggio iperbolico, rallentamenti e accelerazioni, che risentono fortemente del clima dell'avanguardia costruttivista. Primeggiano le mitologie moderne del lavoro, del macchinismo, del movimento, del caos metropolitano, con un motivo ricorrente ed unificante rappresentato dall'occhio umano-artificiale dell'operatore e della sua inseparabile cinepresa di cui si disvelano, metacinematograficamente, la perizia e le modalità di ripresa, finchè la presenza umana diventa quasi accessoria quando, nel finale, la macchina da presa sembra acquisire una vita autonoma.
mandelbrot ha scritto questa trama

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