Recensione su Malevolent - Le voci del male

/ 20183.630 voti

Horror-ucolo inconsistente / 6 Ottobre 2018 in Malevolent - Le voci del male

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Confesso che mi sto stufando di vedere troppo spesso horrorucoli fatti di questa insipida pasta.
Storia ridicola (il casus belli avvenuto nella villa 15 anni prima è praticamente ignoto allo spettatore, non ci sono premesse, né dettagli che concorrano a “preparare il terreno”), personaggi evanescenti (e non sto parlando dei fantasmi…), atmosfere latenti (che senso ha avuto, nell’economia della storia, ambientare il film negli anni Ottanta, quando -walkman e videocamera ingombrante a parte- non c’è niente che definisca il periodo e, soprattutto, perché optare per questa scelta, se tale dettaglio non influisce in alcuna maniera sulla vicenda?), attori completamente smarriti (compresa Florence Pugh): pensate a un difetto, Malevolent ce l’ha.

Il film originale Netflix diretto dall’islandese Olaf de Fleur Johannesson tenta di mischiare almeno tre filoni del genere: la ghost story con casa infestata, il mockumentary (vedi, The Blair Witch Project ed eredi) e lo slasher (con cantina e tortura). Toppa in tutti i casi.
Da evitare.

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