Recensione su Magic in the Moonlight

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La bella menzogna / 26 Maggio 2015 in Magic in the Moonlight

Prima di noleggiarlo (ebbene sì, io ancora noleggio: non spesso, ma talvolta lo faccio) avevo spocchiosamente già predisposto spizzichi di recensione: il solito refrain del genere adieu buon vecchio Woody Allen, Manhattan e Radio Days non tornano più, eccetera.
Ebbene, “Tutti prendiamo una cantonata nella vita” (cit.): sono ben lieto di dire che mi sbagliavo. Che la mia premonizione era fuffa, parafrasando rigorosamente il tema del film.
Delizioso, luminoso. Non è solo cornice retrò, balli, decappottabili e Costa Azzurra; è proprio una storia interessante, ricca di spunti per la eterna affascinante dicotomia realismo/finzione. Bravo Colin Firth, incantevole Emma Stone, signorile Eileen Atkins. I dialoghi son quelli; gesticolanti, roboanti, pleonastici, pregni di psicanalisi e citazioni, balbettanti. Sì, insomma, alleniani. Mi sento di rassicurarvi: potete godervi ancora un’altra allegra e bella menzogna firmata Woody Allen.
Una nota: dopo tanti suoi film, vedere nei titoli di testa ancora quella scritta tondeggiante bianca su campo nero, “Jack Rollins”, beh, riempie il cuore di non so bene cosa, credo sia stupore, malinconia, gioia misteriosa, ammirazione, un po’ tutto questo e perfino gratitudine.

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