Interceptor

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Interceptor

In un futuro prossimo ma imprecisato, il mondo è alle soglie di una crisi energetica. La società sta perdendo ogni valore morale e bande di motociclisti psicopatici imperversano sulle strade compiendo ogni genere di violenza. Max è uno dei migliori membri di una forza speciale di polizia, ma decide di abbandonare la sua squadra dopo che un suo collega ed amico viene ucciso da un gruppo di sbandati.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Mad Max
Attori principali: Mel Gibson, Joanne Samuel, Hugh Keays-Byrne, Steve Bisley, Tim Burns, Roger Ward, Vincent Gil, Lulu Pinkus, Lisa Aldenhoven, David Bracks, Bertrand Cadart, David Cameron, Robina Chaffey, Stephen Clark, Mathew Constantine, Jerry Day, Reg Evans, Howard Eynon, Max Fairchild, John Farndale, Peter Felmingham, Sheila Florance, Nic Gazzana, Hunter Gibb, Andrew Gilmore, Jonathan Hardy, Brendan Heath, Paul Johnstone, Nico Lathouris, John Ley, Steve Millichamp, Phil Motherwell, George Novak, Geoff Parry, Neil Thompson, Billy Tisdall, Gil Tucker, Kim Sullivan, John Arnold, Tom Broadbridge, Peter Culpan, Peter Ford, Clive Hearne, Telford Jackson, Christine Kaman, Joan Letch, Kerry Miller, Janine Ogden, Di Trelour, Vernon Weaver, Paul Young, Brendan Young, Amanda Muggleton, James McCausland, Lisa Dombroski, Malcolm Bruce, Mostra tutti

Regia: George Miller
Sceneggiatura/Autore: James McCausland, George Miller
Colonna sonora: Brian May
Fotografia: David Eggby
Costumi: Clare Griffin
Produttore: Byron Kennedy
Produzione: Australia
Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 91 minuti

Dove vedere in streaming Interceptor

La saga di Mad Max parte in sordina. / 19 Febbraio 2017 in Interceptor

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Primo film della saga di Mad Max. Nell’outback australiano, in un mondo attanagliato da un’irrefrenabile crisi energetica e sull’orlo di un’apocalisse nucleare, le piccole pacifiche comunità che lo abitano sono prese di mira da gang di motociclisti psicopatici e protette dai pochi poliziotti dell’MFP a bordo di potenti automobili. Il mite e professionale Max Rockatansky (Mel Gibson) è uno di loro, equipaggiato con una V8-Interceptor, la più potente delle auto della polizia. Durante uno scontro uccide un teppista, la sua banda si vendica su uno dei suoi colleghi e in seguito anche sulla moglie e il figlio. La sanguinosa rappresaglia di Max non lascerà superstiti.
Strade assolate in mezzo al nulla, iperviolenza e rombo di motori sono le caratteristiche di questo film. Il successo arriva e con esso inevitabilmente il sequel.

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Qui inizia il fenomeno Mad Max / 13 Dicembre 2016 in Interceptor

Prima del fenomeno The Blair Witch Project, Mad Max è stato per vent’anni il film con il miglior rapporto costi/ricavi (superò i 100 milioni di incassi a fronte di un investimento di poche centinaia di migliaia di dollari).
Un così grande successo da parte di una pellicola low budget può giustamente stupire per diversi motivi: intanto perché si tratta di una produzione australiana, addirittura inizialmente cassata dai distributori USA per i suoi contenuti violenti (salvo poi ripescarla in fretta e furia dopo averne annusato il potenziale commerciale); poi perché arrivava in un momento storico in cui dominavano i blockbuster americani, che facevano il pienone in quelle sale cinematografiche che dal secondo dopoguerra avevano iniziato a registrare un costante calo di pubblico; infine – ed è forse l’aspetto che rende più complessa la spiegazione del fenomeno – perché si innestava in un filone, quello del road movie, che aveva al suo attivo già diverse pellicole di successo (dall’Easy Rider che dieci anni prima aveva inaugurato la stagione della New Hollywood, ai vari Vanishing Point e Duel, con i quali il film di Miller ha molto da condividere).
Ciò che ha probabilmente decretato il successo mondiale di Mad Max è il sapiente dosaggio di road movie e distopia, due generi apparentemente lontani, ma che qui si incontrano e si uniscono alla perfezione.
Gli aspetti tecnico-stilistici hanno sicuramente inciso parecchio, con alcune sequenze davvero memorabili delle auto e delle motociclette lanciate a folle velocità sulle sperdute strade che attraversano le semi-desertiche outback australiane. Le riprese dal basso, rasente l’asfalto, dell’esordiente George Miller hanno giustamente fatto storia.
Il film ispirerà pellicole di culto come 1997: Fuga da New York ed avrà ben tre seguiti, il primo dei quali di livello paragonabile al primo (cosa abbastanza rara nella storia del cinema), pur con una decisa virata verso il distopico.
Il protagonista è interpretato da un Mel Gibson che conquisterà fama internazionale grazie ad una recitazione dimessa, alla Clint Eastwood.
Il titolo italiano, che sconta il discutibile proposito di tradurne uno in inglese usando un altro titolo in inglese, è invece ispirato all’automobile che è protagonista quanto Max, un modello costruito sulla base della Ford Falcon dei primi anni Settanta.

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Interceptor, revenge movie in un futuro possibile / 6 Marzo 2015 in Interceptor

Forse non fa gridare al miracolo per la sua struttura. A conti fatti, potremmo definirlo un classico revenge film, con una trama piuttosto semplice e ricca di elementi già visti (va comunque considerato che parliamo di un lavoro del 1979), eppure questo Interceptor di George Miller è un prodotto davvero piacevole, condito dalla sua buona dose di azione e divertimento. Con un’ambientazione distopica efficace, tra paesaggi deserti, strade chilometriche, inseguimenti in macchina, poliziotti devoti alla causa del vigilante e bande di teppisti senza il minimo controllo sociale, il film scivola per la sua ora e mezza senza alcuna difficoltà, fornendo un dignitoso e soddisfacente intrattenimento.
Primo di una proficua trilogia, Interceptor ha avuto tra l’altro il pregio di far decollare la carriera attoriale di Mel Gibson

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24 Maggio 2012 in Interceptor

Non convincente quanto il secondo capitolo della saga (a mio parere, il più riuscito dei tre), ma è un film comunque interessante, vuoi per le scene d’azione, per l’estetica generale, per l’originale commento sonoro (quasi epico), perfino per l’ingenuità delle soluzioni narrative.
Azzardo un paragone: siamo di fronte ad un emulo di Arancia Meccanica, virato in chiave tardo-adolescenziale, con macchine potenti e moto rombanti e inseguimenti ansiogeni e scoppi mortali a profusione.
Breve, veloce, a modo suo è anche divertente.

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