Recensione su Macchine mortali

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Scenario post apocalittico / 17 Dicembre 2018 in Macchine mortali

Buon film post apocalittico tratto dal romanzo omonimo di Philip Reeve (ciclo di quattro romanzi in realtà).
Dopo una guerra che ha distrutto il mondo come lo conoscevamo, le città non esistono più o meglio viaggiano su ruote per evitare le catastrofi naturali che li circondano. Troviamo una di queste grandi città (Londra) nell’atto di catturare una piccola città tedesca. Dopo la cattura una ragazza, Hester (Hera Hilmar) cerca di uccidere Thaddeus Valentine (Hugo Weaving), un archeologo potente di Londra. Dopo l’attentato si lancia all’inseguimento della giovane il giovane Tom (Robert Sheehan) ed entrambi “cadranno” dalla città e finiranno nel pericoloso mondo esterno.
Film interessante e avvincente con i personaggi che vengono approfonditi man mano; si scopre quindi qualcosa in più su Hester (il personaggio migliore del film) e sul suo passato difficile. Qualche momento simpatico come le due statue dei Minions ma anche altri residui del vecchio mondo, infatti i protagonisti sono alla continua ricerca di reperti storici (per noi attualità, per loro pezzi archeologici) per costruire dispositivi o armi efficaci.
Forse si poteva approfondire il discorso tra città trazioniste e città stazioniste (o anti-trazionisti).
Il film si divide praticamente in due scenari: da una parte Hester e Tom che lottano per la sopravvivenza e per ritornare a bordo di Londra, dall’altra parte Thaddeus che prosegue nei suoi propositi e sua figlia Katherine (Leila George) che spalleggiata da un amico cerca di scoprire qualcosa in più sugli scopi del padre.

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