Recensione su L'uomo senza volto

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L'uomo senza volto
Regia:

27 Novembre 2014

Oltre alla sua bravura di attore, trovo che Mel Gibson ci sappia fare anche dietro la cinepresa, prima di “Braveheart” confezionò questo film si un po’ furbetto, ma di una bellezza sconvolgente. Ottimo montaggio, fotografia eccellente(i boschi del Maine sono una meraviglia per gli occhi e per il cuore), regia perfetta la sua e soprattutto combinazione perfetta da parte sua di sentimenti, passione, cultura e critiche contro la grettezza e stupidità umana. Straordinarie le scene in cui l’uomo legge l’Eneide in latino ascoltando un brano di musica classica(la splendida “Madama Butterfly” di Puccini) e indimenticabili le sequenze di lezione al ragazzo, con letture di Shakespeare. Un film sui valori fondamentali della vita, l’amore, l’amicizia, l’affetto, la fiducia, la comprensione, il coraggio, la pazienza. Un film a metà strada tra “L’attimo fuggente” di Peter Weir e “il buio oltre la siepe” di Robert Mulligan, struggente e delicato come una poesia di Shakespeare. Un gran bel film, peccato sia così poco reclamizzato.

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