Sarà che sono un fan del buon vecchio Costner, sarà che in qualche misura questo film mi ha ricordato la saga di Ken Shiro, sarà semplicemente che non ho mai capito l’accanimento con cui Hollywood si è scagliata contro Kevin Costner, portandolo in palma di mano una settimana e crocifiggendolo quella successiva (nessun riferimento e, tantomeno, confronto tra Costner e Gesù! ma i tempi di ascesa e discesa sono quasi esatti), ma a me questo The postman (non saprò mai se la traduzione italiana sia una genialata o una cretinata…) non è dispiaciuto.
E’ sicuramente meglio di Waterworld e, sebbene la sceneggiatura presenti qua e là qualche falla, l’insieme regge e, soprattutto, l’improbabile eroe che da gregario si ritrova leader di una nazione nuova si addice bene a Costner che non recita da oscar ma è godibile.
Non sarà mai al livello di Balla coi lupi e neppure di Open Range (la terza regia di Costner) ma funziona meglio di molti altri film post apocalittici (vedi Codice Genesi).
Sicuramente non meritava tutta l’infame critica che gli è piovuta addosso e che ha colpito il suo sfortunato protagonista, ma tanto si sa, Hollywood è così..un giorno sei un re il giorno dopo uno sguattero.
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