Recensione su L'uomo che cadde sulla Terra

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12 Febbraio 2013

Per fortuna l’abbiamo visto in tandem, perché da sola avrei mollato dopo poco.
La storia la conoscevo, anche se non ricordavo nel dettagli né il film né il libro da cui è tratto… ma, sapere i fatti salienti, permette di seguire un film che fa del salto temporale a casaccio il suo punto di forza.
Abbiamo un alieno che si fa passare per inglese negli states, un professore di non si capisce cosa (ma dovrebbe essere una qualche materia scientifica visto che viene assunto per progettare un razzo), una serie di cattivi appartengono alla CIA e che sono lo stereotipo più stereotipo che si potesse realizzare e una cameriera che diventa amante dell’alieno e del professore (non in contemporanea) e che non fa altro che parlare per tutto il film.
Da qui a seguire la vicenda del povero emigrato extraterreste e a capire cosa sia venuto a fare qui (acqua, ma se non ci facevano il disegnino non ce ne saremmo accorti) ce ne vuole.

Nel libro, una volta catturato, il nostro amico alieno viene sottoposto a studi e test un po’ più invasivi (qui sembra che gli facciano una visita ogni due o tre decenni) e che lasciano danni molto più evidenti.

A parte Bowie, che fa meritare al film una stelletta in più, non è che ci sia molto altro di interessante nel film… neanche le scene di sesso random aiutano a tenere alta l’attenzione.

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