4 Recensioni su

L'ultimo terrestre

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Gipi, da fumettista a regista / 18 Maggio 2014 in L'ultimo terrestre

Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, famoso fumettista (recentemente anche candidato al Premio Strega), decide nel 2011 di cimentarsi nel campo della regia cinematografica. Il risultato del suo primo lavoro è questo “L’ultimo terrestre”, film particolare che gioca ad ipotizzare rapporti e situazioni che si verrebbero a creare tra gli esseri umani quando questi si vedranno annunciato il tanto insperato incontro con una civiltà sconosciuta che piove letteralmente dal cielo. Il tutto è raccontato dal punto di vista di Luca Bertacci (un bravo Gabriele Spinelli), giovane cameriere di un bingo, incapace di socializzare decentemente e afflitto da vari disturbi (come una misoginia non troppo velata e l’incapacità di legarsi normalmente ad una compagna).
Un po’ figlio di quel District 9 di Blomkamp, L’ultimo terrestre si mette in mostra per il modo in cui descrive i suoi personaggi, ognuno caratterizzato egregiamente, e per la sua messa in scena ben curata e particolare, che ricrea un’atmosfera che sintetizza perfettamente l’onirico e il racconto psicologico.

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19 Dicembre 2012 in L'ultimo terrestre

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film che bisognava vedere perché la regia era di uno che è un figo coi fumetti, famosissimo, tale GP, di cui io comunque non ho mai letto nulla ma tanto era lapalissiano che andasse visto comunque.
Prima regia, e di qualcuno che di mestiere fa altro, quindi con tutte le debolezze del caso.
Luca ha una faccia da alieno già di suo e vive una vita triste e aliena, lavora nel Bingo con colleghi che son bestie, non ha rapporti con le donne perché è rimasto sotto shock per l’abbandono da parte della madre, va a brutte prostitute e l’unica amica che ha è un trans. L’assunto è che siamo in Italia e che stanno per arrivare gli alieni, la televisione non parla d’altro, altre spiegazioni non vengono date. Si innamora spiandola della vicina, mentre il padre sarà uno dei primi a entrare in contatto con gli alieni.
Dunque, il film è troppo lungo come spesso accade (si sa che il cinema è spesso una questione di sottrazione più che di aggiunta, nel senso che è più difficile togliere piuttosto che aggiungere delle parti inutili) e parte bene anche se poi non arriva davvero da nessuna parte. E forse più degli alieni è lo strato del tessuto morale e sociale di quest’Italia indefinita e notturna a finire nella lente, e a farsi disprezzare, dove vincono gli stronzi e i buoni vengon calpestati. Da questo punto di vista l’avvento degli alieni è il tramite per la palingenesi (uao) di una umanità che ormai non ce la fa proprio più, ed è incapace da sola di distinguere il bene dal male.
Non è un film imperdibile ma in un panorama non troppo pieno come quello italiano e per la sua originalità fa pur sempre la sua figura.
Doveva durare 20 min in meno e la faccia del protagonista è proprio strana.

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Commedia agra / 26 Aprile 2012 in L'ultimo terrestre

Film visonario ma molto bello, pensavo ad una commedia invece mi sono trovato davanti un film che fa poco ridere ma molto pensare… storia di solitudini, di diversità, di sentimenti ..

Mostri contro alieni / 9 Dicembre 2011 in L'ultimo terrestre

Luca è un disadattato, misogino, timido, impacciato, abulico e un po’ pusillanime. Eppure in una società malata, deforme, mostruosa, ossessionata dal sesso e destinata a soccombere quando arriveranno gli alieni, lui potrebbe anche salvarsi.
Film scostante, bizzarro, ma studiato nei minimi dettagli, a partire dal casting (dalla fisiognomica perfetta).

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