IL PADRINO DEL GORE / 30 Dicembre 2018 in Luca il contrabbandiere

“Luca Il Contrabbandiere” s’inserisce in sordina nel filone noir-poliziottesco che imperversava in Italia nel periodo in questione. Lucio Fulci mette assieme i pezzi di un film che, per situazioni e tematiche, riecheggia alla lontana quel capolavoro di Francis Ford Coppola….come si chiamava?…dai quello con i gangster…va beh.

La sceneggiatura si tiene assieme con lo scotch da pacchi ma tutto sommato funzionicchia abbastanza da giustificare le azioni presentate.

Di notevole c’è da segnalare la fotografia di Sergio Salvati che in combinazione col genio visivo di Fulci ha sempre regalato soddisfazioni. Mentre devo constatare che le musiche di Frizzi sono spesso messe a casaccio e in linea di massima mi sono sembrate meno ispirate del solito. Anche qui mi è sembrato di sentire un tema musicale molto simile a quello già sentito in quel famoso film con Al Pacino e Marlon Brando…però magari mi sbaglio.

Sul finale un cameo di Fulcione alla Hitchcock (anche se Hithcock non ce lo vedo ad imbracciare un fucile mitragliatore per gettarsi in una sparatoria tra mafiosi).

“Luca il contrabbandiere” si ritaglia un angolino importante tra i noir all’italiana se non altro per la sua ruvidezza e rozzezza.

Voto: 6,5 da fan

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