Love Is the Devil

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Love Is the Devil

Il pittore britannico Francis Bacon, già affermato in patria e frequentatore degli ambienti gay londinesi, conosce in insolite circostanze il giovane George Dyer, che diventa suo amante e modello. Ma la relazione è minata dalle loro personalità turbolente e insoddisfatte.
mandelbrot ha scritto questa trama

Titolo Originale: Love Is the Devil: Study for a Portrait of Francis Bacon
Attori principali: Derek Jacobi, Daniel Craig, Tilda Swinton, Anne Lambton, Adrian Scarborough, Karl Johnson, Annabel Brooks, Ulla Larson-Styles, Maria Björnson, Duggie Fields, Anita Pallenberg, Mark Umbers, Mostra tutti

Regia: John Maybury
Sceneggiatura/Autore: John Maybury
Colonna sonora: Ryuichi Sakamoto
Fotografia: John Mathieson
Costumi: Annie Symons
Produttore: Frances-Anne Solomon, Chiara Menage, Patrice Haddad, Ben Gibson, Takashi Asai
Produzione: Gran Bretagna
Genere: Drammatico
Durata: 92 minuti

Dove vedere in streaming Love Is the Devil

Non c’è piacere senza orrore / 21 Giugno 2012 in Love Is the Devil

Un film sperimentale che gioca con le deformazioni lenticolari, la luce, il ralenti, l’uso perverso ed insistente del dettaglio, il grandangolo, la sovrapposizione di più formati artistici (la pittura, la forografia, il cinema stesso), il gioco di riflessi e le sovrimpressioni per trasferire al meglio le opere pittoriche del genio artistico di Bacon su pellicola. L’esempio perfetto della tecnica cinematografica che interviene a creare la diegesi stessa del film, palesandosi ogni volta che ne ha l’occasione, rifuggendo l’imposizione di una continuità narrativa e del montaggio invisibile. I volti grotteschi degli amici di Bacon sono deformi, gli occhi del pittore perennemente allucinati, persino il biondino faccia d’angelo Daniel Craig trasmette un senso di orrore indecifrabile: una lady Macbeth moderna che cerca di scrostare l’orrore dalle proprie mani, pur consapevole che l’orrore lo fagociterà. Direi che questo film è più che riuscito: sembra quasi di immergersi in uno dei quadri di Bacon, di penetrare la materia, sia cinematografica che pittorica. Il piacere come orrore, l’amore come morte… Non è un caso che il Lynch pittore si ispiri proprio a Bacon o che il suo Mystery Man cinematografico somigli in modo sconcertante a Francis che si prepara il belletto mattutino. Un omaggio alla storia del cinema, un immaginario Vertov che riprende l’occhio di Bacon che fissa incantato la scalinata di Odessa di Ejzenstejn o che percorre la scala a chiocciola di Vertigo e Siodmak. E più l’amore cresce, più esplode l’ossessione, e i corpi assumono forme astratte, la realtà si deforma (emblematica, in questo senso, la scena del water) fino a sgretolarsi nell’onirismo paranoico, in un viaggio verso la morte.

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L’arte che divora / 1 Aprile 2011 in Love Is the Devil

“Sono dunque posseduto da un demone distruttivo?”
Penso che questa sia la frase di Bacon che meglio esprime il contenuto del film e della sua arte; la stessa regia dice la critica, segue la percezione deformata della sua pittura, chi guarda vede le scene come attraverso specchi e vetri di bicchieri colmi…è quasi un delirio di frasi e immagini, un fagocitare di emozioni, di stimoli e pensieri, quello che caratterizza questo brano di vita del pittore, chiuso nel suo egoismo; dedicato completamente alla sua arte, che ho sentito essere la vera amante: gelosa e perversa, ‘come creatura mostruosa che divora sentimenti, affetti e corpi’… l’altro aspetto che mi ha colpito di questo film è stata la scoperta che anche il regista è un pittore, e credo che sia riuscito a mettere in scena il vero dramma che vive in ogni artista: la solitudine.

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